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Visualizzazione dei post da aprile, 2006
Addirittura avevo voglia di tacchi alti. Forse stavo diventando grande.
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(Antony and the Johnsons – Mysteries of love) Era arrivato il momento di spolverare i campanellini colorati e di pettinare le bambole e tutto ciò che avevo mi pareva troppo. Mi sarei scelta un’altra casa pur di non toccare, spogliare, quei muri. Stamattina ho visto tante parole e capito solo dagli occhi. Stamattina ho visto solo parole e capito tanto dagli occhi.
*02,45 Semplice, semplice: ho detto che ultimamente mi pare dia per scontata la mia presenza e mi ha risposto ricordandosi di una volta in cui io avrei dovuto esserci e non c’ero ed è riuscito a cavarsela da solo… No, forse non mi so spiegare…   *02,56 Boh… io a volte piango ancora per come ero… Che poi non tornerei indietro e non farei mai un cambio di vita…   *Scegliere con il cuore è una cosa diversa… Quel signore mi disse che non avevo problemi di salute ma che il mio problema erano i pensieri. Sorridevo imbarazzata e dicendo che era tutto vero, ne avevo a migliaia in corsie troppo strette.   *…che sono stronza perché non dico…
10-04-06         00,21 *Cercavo di salvarmi con l’imperfetto perché non avevo altri mezzi.   *Il presente poi lo prendevo così come arrivava senza desiderare di cogliere nulla, solo ciò che mi si incastrava tra i vestiti.   *Com’è difficile a volte tornare a dormire a casa…   *00,24 A volte proprio non voglio capire e mi si incrociano gli occhi per il troppo concentrarmi. Vuol dire che cerco di guardare cose troppo vicine per perdermi le altre.   *00,26 Credo che con due Ceres e tante paranoie sia normale avere già sonno.   *00,35 …che poi chissà… magari gli dispiaceva vedermi felice… lo so che fin’ora ho sempre voluto felicitarmi e dispiacermi per altri ed è uno dei miei più grandi errori e blocchi. Io così non ce la faccio davvero. Devo usare la difficile razionalità e capire cosa non voglio e cosa voglio. Devo anche usare il cuore e farmi portare. Così non ci riesco.   *Dormo con la candela accesa anche se m
09-04-06         22,59 *Legato, come me del resto, solo che lui non ha colpe.   *Ma non dovrebbe essere una fortuna quella di aver già vissuto la scena? Finiva bene quindi perché dar voce alle paure? Forse perché la paura più grande era l’esser soli?
06-04-06 Gli occhi lucidi addosso e la mano che mi stringeva dentro, silenzio d’imbarazzo e silenzio di non detto. Strano no? Fa piangere anche me. Stringerei anche te…
06-04-06    00,48 Me ne rendevo conto quando stavo a pensare troppo alle parole. Quando non sapevano fiorire da sole. Che c’era altro a cui – a chi – pensare.
16-03-06         00,34 Quel giorno sentirò lo squillo e scenderò velocemente le scale poi in un abbraccio mi perderò in tutti i giorni in cui non c’era. Mi chiederò che fare continuando a stringerlo perché non sfumi via.
(poi ho iniziato a lavorare…) Via Nomentana, aspetto il tram, pomeriggio. Non ho niente da dire. Ad altri. Non ci vedo. Ecco cos’era! Il non ricordo, l’assenza dei ricordi, rapiti da molecole che disconosco e allo stesso tempo desidero e non è il desiderio, l’attrazione verso il nuovo, non è, perché sono scene già viste, già vissute, già rimosse e per questo non sufficienti per colmare l’assenza. Spingerei verso altri limiti, acquisisco limiti.
26-02-06         (18,00) Sempre all’ultimo, così ridotta: Tempo ridotto. Poi tornavo a casa e tiravo un sospiro e ricominciavo a vivere. Non c’è nulla da fare, si respira meglio da soli nel proprio letto. Penso: “Tanto posso farcela”, abituata ad attingere alle ultime risorse. Pedalo prima che arrivi la pioggia, prima di guardare sul fondo la data di scadenza.