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Visualizzazione dei post da febbraio, 2006
"Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il Tempo. Esistono caldendari e orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perchè tutti sappiamo che, talvolta, un'unica ora ci può sembrare un'eternità, e un'altra invece passa in un attimo... dipende da quel che viviamo in quest'ora. Perchè il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore." (Momo - Michael Ende )
(L'Angelo e la Pazienza - Ivano Fossati) Sette ore nel letto in preda ai pensieri velocizzati, non veloci… c’è differenza. Piove, me ne sono accorta tardi, non ho avvisato.   Poi c’è quest’avvisare, diversi segni per una stessa parola, diversi modi d’interpretare, la signora che ci ha chiesto scusa per non averci avvisati prima… Ecco quand’è che le scuse non servono, ti commuovi e le accetti quando ci sono occhi amici che si accorgono di aver sbagliato con te, l’umiltà e il confronto e la considerazione si stagliano contro al tuo rancore o alla tua delusione e puoi commuoverti… puoi… Ma così non c’è confronto, si, l’ammissione di colpa, ma non c’è poi tanta umanità in certe parole (segni) forse perché reputavo più grave il fatto che qua ci stanno tanti occhi ad aspettare una linearità, soprattutto perché qua le cose si pagano, eccheschifo, le scuse non hanno prezzo ma un grande valore e così perdono senso… La sua uma
Diceva di voler bastare a se stesso e vorrei vedere i suoi successi, il suo sorriso ed i suoi occhi ora. Tremo adesso, un altro caffè, grazie, affondavo il cucchiaino nella panna, c’erano tre code attorno e tutti gli ideali su cui ci si sofferma senza essenza, solo l’apparenza di chiavi di un appartamento agganciate ai pantaloni. Quel futuro immaginato che mi spaventa, mi spavento nel rivendicarmi e nel dipendere e credo o forse pretendo di conoscerne il perché. Confondo le date ma potrei risalire all’attimo in cui ho ceduto all’incanto di protezione. Senza mezzi termini parlo per me con me. Sto cercando di chiedermi se mi capita di perdermi sui giorni, se voglio diventare e come voglio diventare e che strada voglio prendere, deve esserci poi l’altra me che mi mostra la scorciatoie ed alza il volume. Verità. Non ho seguito che te. Verrò a prendermi la mia felicità. La mia felicità. Guarda, avevo detto due ore fa "tra un’ora" e ne sono passate di più, ma com’è c
(Rachel’s – Egon e Gertie) Ho visto il film che mi ero fatta prestare. Crudo. Tre e mezza del mattino e camminavo per strada, devo fargli uno squillo quando rientro, perché devo fargli uno squillo? Che può succedere? Che ho fatto? Respirato intensamente e non era aria che mi apparteneva. Ho cacciato il pensiero e sentito forte come stavo ed il freddo a quell’ora mi toglieva il respiro tagliando i tratti freddi che aveva scaldato per me poche ore prima. Mentre cammino, l’immagine di me immagino, sono alle solite. Un giorno di iperattività ed ora due o tre in me. “Non dormirò per le prossime tre ore”. E avevo capito, così sono andata, avevo sperato di no, sapevo di si, avevo voglia di tutto nella mia autodistr a zione e l’ho detto che non so dov’è il controllo, così… che peccato… ecco un’altra occasione per crescere a cui ho detto di no, mi sono pure impegnata nel non nascondermi, e guarda come sono brava, guarda che non ho paura, guarda che faccio le cose dei grand
(Rachel’s – Promenade) Papà è tornato dall’ospedale, finalmente! Mia madre non ce la faceva più e non ho capito se è il senso di responsabilità o quello d’impotenza o se sono reazioni tipicamente femminili, se sono le debolezze esposte che apprezzo, tipo mio padre che chiama il mio nome quando mi vede in piedi di spalle e si commuove o quando fa sentire la sua voce nella cornetta del telefono a sua madre ed io che mi emoziono con lui che gli trema la voce e forse non sa quanto… Non ho capito se è il tempo che quando ti manca non sai più come accarezzarti e non sai se arrabbiarti e non sai neppure più come dedicarti e allora il nutrimento e lei che mi dice cosa ha assaltato e come si è presa cura e violata assieme di sé e per sé. Per quello che ho capito le ho detto di stare tranquilla, che era andata così e che ora che sapeva poteva fare meglio l’indomani. L’indomani è oggi e sono tornati a casa insieme. A casa mia c’è un acquario.
(E poi d'altro...) 29-01-06         ( 02,06) Se si pone come uno specchio allora dovrebbe essere più o meno così: sa come sto, aspetta che faccio il passo. Mille domande sulla parola Maestro…
25-01-06    ( 02,56) E pure sulle ripicche… Sull’amore vincente per chi fugge… Le tattiche non rendono il gioco meno trasparente? Ma stare da soli? Mancanza e disabitudine avrei. Che cosa ho invece? I suoi progetti per il futuro… E coinvolgono anche me perché resto? Perché voglio restare OGGI?
25-01-06         ( 01,54) Sulla gelosia dovuta a mancanza d’attenzioni, perché ce le aspettiamo? Sono dovute? Perché ho scelto persone volte all’autodistruzione? Xchè fa parte di me?  Perché non ho saputo dire di no? Eccessi alcool droghe seduzione. Sui cambiamenti. Non sono più quella di quest’estate. Neppure lui. Ma Io. Io. Io. Dove vado dove voglio andare.
(è tempo di trascrizioni…) 26-12-05 (in viaggio…) Ero così contenta e consapevole d’esserlo… Tempi e modi… Che non penso possa accadere mai più con quei tempi e con quei modi… Ogni volta che spiccavo il volo c’era lui a farmi vedere quanti centimetri mancavano ai miei piedi per toccare terra.