Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2008

(13,53)

Ha paura che possa annoiarmi senza di lui. Non è l’assenza, è la mancata condivisione. L’impressione è che venga a prendermi per timore che vada, non per volermi accanto. D’altra parte ero sempre io quella che diceva “tienimi”, anche quando lui non capiva, ed è lui, ora, che mi tiene, che altro dovrei fare? Dovrei, anzi, ringraziare per la parola mantenuta.

(13,19)

Che non ho mai detto niente. Per paura di minare. Di nessun amore salvo rarissime eccezioni in cui viaggiavo a cuore aperto. Non mi importava delle circostanze. Adesso mi sta importando, ehi, non ho mai detto che non sarei cambiata, forse l’ho desiderato… Il mio Amore, il mio (come dicevo tempo fa), non il tuo, di quello che io provo e che tengo per me a te cosa arriva? Uno è anche ciò che vuole far vedere, anche ciò che dice è. Io dunque che sono?

(13,15)

I miei polsi azzurri erano più magri, li ho sempre visti come la parte più ossuta di me, adesso non mi parlano più. Per le dita mi accontento che mi vadano larghi tutti gli anelli, sono certezze che non possono cadere da un giorno all’altro. Ero più fragile.

(01,59)

Sento il suo profumo come un richiamo, come un rimprovero, come ricordo. Sono all’epilogo di Illusioni di Richard Bach. Sono arrivata a trovare la piuma. Sono arrivata al punto in cui ogni cosa può essere falsa. Ho il suo nuovovecchio profumo impresso dal suo abbraccio. Chiudermi con un abbraccio ogni ora.

24-05-08

…di nuovo apro veloce, vorace, come se fosse la cosa più importante da dire, devo lasciare il mio manifesto e poi andarmene, incollarlo su occhi invisibili, che ne traggano nulla o tutto, non mi importa. Ieri sera io e la mia gonna verde ce ne siamo andati in giro per le strade antiche, avevo due cioccolatini di riserva in tasca insieme a foglie di menta perché questi giorni ho la lacrima facile, un amico sotto braccio, Tom ci vizia e ne è contento, quando la prima parola che ho detto è stata “Coccole”, lui c’era, anche quando parla di me come se fossi un’altra e non so riconoscermi.   L’altro ieri calze a righe sono state al concerto di Marco Aielli , bello lui showman ed io orgogliosa di come sia cresciuto e di come affronti il suo mondo ed il suo modo di suonare, la voce vera d’emozione calda, mi sono commossa vedendo un passato diventato così bravo e così nuovo. L’ho chiamato perché avevo sbagliato strada guidando per la prima volta da sola, parlo ancora con gli oggetti e mi consol

'Persino i carciofi hanno un cuore'

Persino le zucchine fioriscono, io non sono da meno.

“Dentro la tua terra mi ritroverai”

A volte le persone si accordano su silenzi progettati e in quei silenzi ci infilano speranze e previsioni, capita che nelle previsioni si riesca a vedere prima il finale, capita anche che il desiderio sia talmente forte che il finale venga modificato e ricamato con il proprio nome sul volto con cui si è fatto l’accordo. A volte l’accordo viene infranto per attimi di inquietudine e di necessaria condivisione, necessario significa che non si può fare a meno, dove non si può fare a meno solitamente v’è dipendenza, capita di dipendere da certe vicinanze. Capita a volte di essere vicini prima ancora di sfiorarsi, capita a volte di volersi sfiorare con incoscienza, con l’incoscienza dei giorni seguenti, gli attimi successivi sanno invece di fragole mangiate su un pareo in un cerchio d’alberi e di prima volta impressa su un’amaca. A volte le persone si accordano su silenzi imperfetti e si lasciano canzoni in cambio di.

01,32

Ti volevo là con me alla guida. Io da sola non mi basto. Ti amo per come trattieni slanci. Mi scendevano le lacrime dell’incapacità, come se fossi troppo piccola per arrivare al volante, invece ho mani legalmente capaci da otto anni! Esserci. Impongo d’esserci perché so quant’è importante per me che scappo.

22-05-08

Se mi disconnetto tutto intorno è disconnesso. L’incoerenza non è un pregio. Seguo l’istinto, sono così. Il “sempre” perde infinito così.

21-05-08

Ogni tanto tua. Danzante. Cadenzante. A scadenza. Vuota a rendermi. Arresa ai sospiri. Appesa all’istante. Appena presa.

13-05-08

Chissà che pensa Schiele quando gli impedisco di socializzare con i suoi simili. Strani che siamo. La fontanella non sputa più acqua quando gli va, bisogna premere un pulsante per fare uscire acqua, Schiele si tira indietro.

Come bocche di leone

Sempre più spesso ( Eva Mon Amour ) “Scivolo e ti vengo addosso, scivolo sempre più spesso credo di trovarci gusto ad aggrapparmi a te”   Vedo che manca l’attenzione, non è più come prima.   Amano le persone mediocri.   Mi ha ricordato del mio altalenare, basta un niente per rendermi felice basta un niente per rendermi triste, ecco il dramma. Il suo. Io me lo sono scollata da tempo questo dramma.   Come dovrei essere, come sono nei miei ricordi? Ho difficoltà a riconoscermi, in lui.   Dai piani alti devono esser piovuti semi perché ora che Primavera è esplosa, sul mio balcone, ci sono dei meravigliosi fiori rosa, oggi li ho toccati e visti da vicino, ho sorriso mentre ci giocavo, sono “bocche di leone”, come quando (fuori piove) da piccola Nonno Sabino mi faceva sorridere con le loro corolle.   Scivolo veloce sull’apparenza, sembra un film, che ruolo mi sono presa qui? Alla fine di una storia perdo creatività, la voglia di mostrarmi, divento sempre più incolore e sembra quasi una forza

Loro hanno capito tutto!

Immagine

She's lost control again

Tutto ciò perché cercavo l’estremo, i confini del mio sentire, ecco perché mi trovavo a disagio e cercavo la musica alta e le casse, ho cercato l’estremo nell’altalenare per anni e non ammettevo che non sarei stata affatto pronta ad accettare nessun tipo d’equilibrio, perché la realtà era che mi volevo così estrema. Ora che sembrava esserci quiete, credevo fosse collegato all’età ed invece resta collegato al sentimentalismo che mi rende molliccia. Mi viene di nuovo voglia di scendere in basso, di prendere un treno, di prendere una birra, di prendere un gelato per il solo gusto del colore, di prendere una pianta di basilico e portarmela in giro.   Deve essere il suono del falso a stonare di continuo. Mi tieni ancora? Mi tieni mentre vado? Era auto-avverante o cosa? E poi… saprò restare? Saprò guidare? Saprò ascoltare? Sarò lunatica? No, perché, se può servire a farmene una colpa… io sono lunatica. Distratta, irrequieta, ma la cosa che fa rabbia adesso è che non smetto mai di sognare, su

Ho imparato a numerare

1 - A volte vorrei riprendermi come penso, come mi vedo da dentro, in scene in cui alcuni scatti immobili dell’altra me riuscirebbero a fermare la figura bloccandomi le mani e i pensieri, cogliere l’immagine di Leslie con le trecce nella testa, me che la guardo con le trecce sulla testa. Mi sdoppierei per prendere quell’ombra, vorrei solo l’estetica di una donna qualunque, vorrei renderla bella e morbida con un pennello, vestirla di righe di colore fingendo che non vadano di moda i pois, solo pennellate lunghe litigando con la leggerezza dello sfumato. Voglio una secchiata d’arancione e viola sul corpo mentre tengo chiusi gli occhi. Bloccami in immagini, come sai fare tu, come non riesco a fare più io. Non creo più. Ri-creami tu. Intrappolami in un’immagine in cui fingo di non imbarazzarmi.   2 - Mi ha rimproverato con il sorriso del ritardo e mi ha portato un papavero da spogliare per farmi vedere come i bambini fanno i timbri sulle mani. Ho un timbro-stella sul dorso della mano, è il

Come quando fuori piove

00,30 Il cane fuori luogo nelle situazioni malinconiche, qualcuno ha il cane in sé, sono quelle persone che sanno portarsi avanti a coda alta dentro e fuori casa. Per me è arrivato lui a farmi uscire, io al massimo riesco ad essere separata in casa consensualmente con me stessa. L’affido del cane è per entrambe le me in contemplazione.   09,05 Come se mi si fosse allagato il formicaio. Ricomincio da me. Ho foglie anonime.

07-05-08

Ho sempre cercato l’amato perfetto senza creare l’amore perfetto. Il punto è che ho vissuto nell’illusione che l’amore si debba trovare, non cercare. Tolta l’illusione potrei dire che sono vere entrambe le cose. E che non sempre sono del mio stesso parere, o qualcosa del genere. Comunque ho sempre rincorso l’innamoramento, ecco cos’era l’arcodamore infinito, senza farne mistero. Ho tenuto nascosto invece il termine dell’arco disegnandoci accanto rette infinite come possibili binari su cui continuare a scivolare vicini, fallendo.

Ad un certo punto io non ho capito più niente.
In difesa eterna dei sogni però non accetto una sconfitta simile. In difesa però della libertà di sognare vorrei lanciarmi d’istinto.   Forse ho la risposta, sempre in come percepisco io la realtà, è che prima era fatto di contrasti, blu e rosso ed ero contenta, poi s’è acquietato in grigio ed arancione ed io ero serena, poi non so che ciclone è arrivato ma s’è portato via tutti i colori a contrasto. E mò che faccio? Dopo una risposta c’è sempre un’altra domanda. Ma ora non ho un’altra risposta.

Potere degli orsetti!!!

Immagine
Non mi va di parlare, ho solo voglia di chiamare. Forse è solo ricerca di contatto. Forse è solo voglia di provarsi le ali. Mi sembra che a scambiarsele coincidano.   Ci sono cascata ancora una volta, mi trattengo come posso e poi invece straripo ed inondo di idiozie e stranezze, sono stata tutto un paio d’anni a sentirmi di dire che ero strana che ho iniziato a creder d’esser pazza, poi trovo un sognatore e che faccio? Mi trattengo? Ma io apro le braccia tipo gli orsetti del cuore (“Potere degli orsettiiii!!!” o almeno, io la frase me la ricordo così) e mi-ti regalo ogni parte di mondo!

Il punto è che devo essere felice

Devo proprio, anche se qui il senso del dovere mi dà anche la possibilità di scegliere. Il punto è che scegliere di non esserlo ormai suona davvero troppo sciocco. Il senso del dovere ovviamente non me lo impone nessuno, è che ad essere triste per più di un giorno mi sento sciocca. Proprio. Avrei tanta voglia di mandare tutto per aria, Valentina mi dice di vivere il tutto e di ponderare perché la fantasia crea rimpianti, a me però non basta un giorno, facevo bene a sedici anni quando dicevo che dopo due mesi e mezzo mi sarei annoiata, poi ho imparato a dilungarmi inutilmente, ad illudermi egregiamente, ad appendermi alle speranze e ai sogni caparbiamente. Onestamente non mi importa molto sapere il perché (non è vero ma tanto non ci farei niente con il perchè), creare un legame ha sempre vincolato le mie scelte per paura di far male (non accettazione e tutto quello per cui uno psicocervello avrebbe materiale di studio, non mi interessa!) e privata dalla libertà scappo via. Lontano da me

03-05-08 ...e tre giorni dopo

(prima delle 18,00 sul treno) ß - per me le ore sono così, prima e dopo di. Grazie per cosa? Sono solo un sentimento inciampato. Inciampato, accompagnato, abbracciato. Esposta “come un nido sui rami d’inverno” o “in un’aula d’esame”, (dobbiamo essere così trasparenti sotto gli occhi di altri, sfere d'ingenuità cristallina!) Prendimi così come vengo, altalena d’autunno. Sono finita, mi sono portata, in una nuova stazione vuota, fantasma, due binari e stop, uno avanti e uno per tornare indietro verso l’esterno. Tutto ciò che va fuori e tutto ciò che torna indietro dal dentro. Sono in tutto quello che faccio. Ci sono. Vado bene? OGGI . Sono anche mentre scrivo ad occhi chiusi, sono quando cammino calze a righe, sono quando non so aprire la porta per uscire, sono quando non ho saputo come uscirne. Siamo mentre ci raccontiamo Uno ad Uno, la porta è quando si apre, Noi siamo pilota automatico, non ci si dovrebbe dispiacere d’amare, diffido dei miei discorsi, non saprei proporre la Giorna

Tu sei per me la più bella del mondo

L'ho trovataaa!!! Questa me la cantava mia nonna, una sorpresa stupenda riascoltarla! La versione originale è QUI  , di Marino Marini del 1957, ma questa attuale è più adatta all'oggi, lei apprezzerebbe, credo!

Codice sulle uova

Immagine
Beh, visto che l'ho scritto alle streghette lo riporto pure qua: Una persona che porto nel cuore mi ha parlato del codice riportato sulle uova, dicendomi di fare attenzione alle uova che riportano sul guscio come primo numero il 3 o il 2, infatti il primo numero che appare nel codice sul guscio del singolo uovo indica il tipo di allevamento. Ho fatto una ricerchina su internet, ho pensato di condividerla con voi per il bene della nostra alimentazione e dei nostri polli! Quando il primo numero è il 3 , il nostro uovo è stato deposto da galline allevate in batteria , in gabbie grandi come scatole di scarpe per tutta la loro vita, il che significa che sono state allevate in gabbie in cui in un m² vivono 18 galline che non hanno neppure lo spazio per aprire le ali! L'allevamento in batteria sarà legalmente abolito in Europa dal 2012. Il numero 2 ci indica l'allevamento a terra dentro capannoni, 7 polli per m², sia in quello a batteria che in quello nei capannoni la luce è art

Strani principi dell’aggiunta di amici su myspace.

Mi iscrissi a myspace solo per poter commentare sul sito degli Shine , perché un gruppo simpatico e bravo e meritevole e andate a vederli in concerto e avevo voglia di commentarli, mi resi conto che per inserire un commento dovevo necessariamente iscrivermi. Nonostante Nicoletta mi avesse parlato di questo sito speciale, in cui ogni gruppetto poteva creare la propria pagina inserendo anche dei brani, io non mi avvicinai mai prima di allora al suddetto sito. Il primo commento è stato, devo iscrivermi su sto coso perché qua è tutta un’elite, se non sei iscritto non ti fanno parlare, visto che non ho mai avuto la tessera di nessun partito e visto che pure se l’avessi avuta non avrebbe cambiato il mio modo d’esporre i pensieri, mi sembrava superflua l’iscrizione ma gli Shine so bravi e simpatici e tando carucci che allora vabbè, famo st’iscrizione! Fico, ora posso commentare, oh, guarda pure qua puoi creare un blog, bene, che me ne faccio io di un blog se ne ho già uno dal 2003?! Vabbè, r

lei a volte ascoltava e si pareva divertir

13,09 Allora non è un fatto d’alcol. Di notte scrivo cose che al mattino non ricordo.   13,13 “Torna a casa”, ha detto. “Tu sei la mia casa”, avrebbe risposto Leslie.   13,15 Si erano tuffati l’uno con l’altro perdendo di vista l’armonia dei resti, creando sinfonie di preludi incollati l’uno con l’altro. Resti nel cuore, del resto che resta?

Schiele, lei e me

Immagine
01,57 Conosce il mio cane e poi se ne va. Sedotti e abbandonati siamo una bella coppia. Sedurre, portare a sé, ma stavolta sono stata portata, bello.

01,47

Nella fase di montaggio per sbaglio devono esserci capitate una manciata di scene tristi, ecco lei con la testa sul cuscino e il messaggio e le lacrime negli occhi, ossidiana al collo proprio nel posto in cui è sconsigliata, sfida le energie, prestale un sorriso ed una verità.

Fuori dalle braccia tue

Vinicio Capossela – Pena de l’alma Mai avrei pensato di poter fare un salto tanto grande nel vivere sensazioni così adolescenziali, così indietro nel sentire. Non c’ho capito un cavolo. Fa parte del tutto.
(Afternoon) Soaps – Arab Strap 30-04-08         (15 e qualcosa in meno, sul tram) C’è il senso dell’amore-sfida, quello di dover cavalcare fulmini e tempeste, muoio d’amore, il controsenso culturale. Quando scrivevo “tienimi” chissà se prevedevo anche questo momento… Quando ho detto “non andare” contemplavo anche queste ore? Mi hanno detto che c’è una cosa sulla quale bisogna lavorare, so cosa fare il primo maggio, so a cosa pensare. Ci sono composizioni di fiori così perfette sugli alberi che solo la natura può creare e davanti a queste viene davvero da pensare che sia tutto molto più facile e perfetto nell’unione.

“E noi chiusi qui sognandoci”

30-04-08 Io mi nascondo, come quando mi nascondevo alla me dello specchio, parassita dell’immagine, sparisco io sparisce lei, così sparisco negli sguardi, come i bambini, io non ti vedo tu non mi vedi, se non esisto non esiste altro, l’egocentrismo è proprio dei piccoli. Se non dipingo non manifesto, se scrivo mi comprimo.

“Se i gesti ti confondono congela tutto il mare”

Immagine
28-04-08 Dovrei disegnare tavole 50x70 a inchiostro di china e riempirle completamente di scritte e disegnino infantili anneriti di chiaroscuro fino ai bordi per raccontare tutto. Tutto è troppo e niente è troppo poco. Non riesco. Poi dovrei disegnare il suono di un’armonica a bocca che anticipa l’arrivo del passo lento di una coppia di zingari con una luna sola in cima a tutto.   28-04-08 Il mio mento si lamenta e questo non è un gioco di parole. E questa non è una pipa.   28-04-08 Il senso di colpa non serve a niente. Però fa un male cane. Per mille splendidi e nobili motivi saltati a piè pari.   28-04-08 Si sarebbe dovuto stupire per sempre. Stupirmi per sempre. Quel per sempre che mi spiazza, mi fa sobbalzare indietro, di paura mista a stupore, l’incredulo per sempre. Mi renderesti reale quest’utopia? Credo di più nei sogni quando non li temo. Mi cancelleresti questo timore? Grazie.
12-04-08      (dopo le 14,00, sul pullman) …ma perché a Teramo gli alberi sono quadrati?! …ho scoperto ora che vendono le code di gambero, cioè, ma che schifo è?! …se inizia un discorso con “ti offendi se…” io mi offendo già per metà. 3 mesi che ho preso “Pensiero e Azione Sufi”, ho letto appena una trentina di pagine, sono cieca d’inconcludenza.