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(questo è di qualche giorno fa ma la sottoscriverei subito con la data di oggi) Che devo incazzarmi di più e comunque meglio. Cuginaprenestina me l’ha detto e ora che ci penso me lo diceva pure Leo “Ma come? Non ti incazzi mai?” …tornerei a dipingere adesso se non avessi lasciato tutto da lui. Scema che sono. Forte e indipendente mi vede. Io nessuna delle due.   Che poi non voglio servirti assolutamente a niente E neppure voglio sentire il bisogno di te Che so sostituirti con altri volti come fossero foglie. A scadenza, l’ho detto, arriva l’autunno e le foglie cadono. Non li trattengo come boccioli di pruno. Li allontano quando sono più vicina. “Ma vuoi entrare nel guinnes dei primati come la matta più matta dei matti?” No, grazie, ho già dato. Una guinnes però me la berrei.     Mi si intrecciano i pensieri a raccogliere il significato della dose di formalità. Cavoli, sono educata, forse dovrei farmene una ragione se a lui dà fastidio. Rasento la formalità. Accidenti. Bene, com’era la
Quando chiamano non rispondo. Come fa Schiele.
10-12-06    (03,36) Il mio amore è a scadenza. È per questo che dico che non valgo la pena. Per nessuno. E poi mi trasformo in miele e una alla volta giù tutte le mosche.
10-12-06    (03,36) Il mio amore è a scadenza. È per questo che dico che non valgo la pena. Per nessuno. E poi mi trasformo in miele e una alla volta giù tutte le mosche.
10-12-06         (03,19) Di certe canzoni poi ti resta solo il ricordo del pianto, come se avessero esaurito tutte le loro lacrime per te e le avessero trasferite su altre canzoni da scoprire.
10-12-06         (03,19) Di certe canzoni poi ti resta solo il ricordo del pianto, come se avessero esaurito tutte le loro lacrime per te e le avessero trasferite su altre canzoni da scoprire.
09-12-06         22,57 Quando smette di pensarmi è come se non esistessi più nel suo mondo. Così, quando smettevo di pensarlo smetteva d’esistere in me. Non avevo più i miei strumenti e non sapevo assolutamente che fare là. E se portassi qui i miei pennelli? Così potrei usare i suoi tempi morti per non annoiarmi! Ma pensando a questo non avevo pensato ai miei colori. Così ho preso un libro (perché mi annoiavo) poi mi sono girata dall’altro lato del letto, per non guardare da quanti minuti stavo scegliendo di impiegare il mio tempo riempiendolo dei suoi tempi morti.
(di giorni fa… di dopo l’intervento) Ho chiesto un abito di stelle. Mi ero preparata tutto, tranne l’ansia che avrei lasciato fuori Tranne lui che avrei voluto dentro e l’hanno lasciato fuori. Mi aspettavo la sua mano e invece c’era il sorriso rumeno sconosciuto che mi aveva poco prima asciugata Ho scoperto che riesco a piangere e ridere insieme persino con gli sconosciuti. Fare finta di niente pare andar di moda ed essere improduttivo ma protettivo.
09-12-06         22,57 Quando smette di pensarmi è come se non esistessi più nel suo mondo. Così, quando smettevo di pensarlo smetteva d’esistere in me. Non avevo più i miei strumenti e non sapevo assolutamente che fare là. E se portassi qui i miei pennelli? Così potrei usare i suoi tempi morti per non annoiarmi! Ma pensando a questo non avevo pensato ai miei colori. Così ho preso un libro (perché mi annoiavo) poi mi sono girata dall’altro lato del letto, per non guardare da quanti minuti stavo scegliendo di impiegare il mio tempo riempiendolo dei suoi tempi morti.
(Grazie Andrea...) Strano, vagare nella nebbia! È solo ogni cespuglio ed ogni pietra, né gli alberi si scorgono tra loro, ognuno è solo. Pieno di amici mi appariva il mondo quando era la mia vita ancora chiara; adesso che la nebbia cala non ne vedo più alcuno. Saggio non è nessuno che non conosca il buio che lieve ed implacabile lo separa da tutti. Strano, vagare nella nebbia! Vivere è solitudine. Nessun essere conosce l'altro ognuno è solo. Hermann Hesse
22-11-06    (00,29) Non sapevo a chi avevo voglia di far vedere che fuori pioveva. Io e Schiele, là fuori, bagnati al di là del destinatario.
22-11-06     (00,27) Non so più dove stanno i meriti e dove l'angolo delle tessitrici di lodi. Non scrivo lettere e non scrivo messaggi di buonanotte, non preparo pranzi e non trovo cose buffe. Devo cercare meglio.
22-11-06    (00,21) Ti ho cancellato sai? Stavo per chiederti di impedirmelo ma non c'era tempo e tutto era o troppo presto o troppo tardi o comunque già andato. E se mi avvilivo non era utile per nessuno e se piangevo dovevo solo se avevo un motivo per smettere e comunque avrei avuto un brutto risveglio. Non capivo per cosa valeva la pena.
23-09-06           (00,19) Erano cambiati i tempi e tutto scorreva più veloce. Così in un attimo capii che lui non era per me e allo stesso tempo che io non ero più di lui. Si stringeva il tempo ma anche il cuore.
Senza tante parole. Anzi, senza parole e basta. Contro natura e dietro al mondo.
Ho avuto paura mascherata da responsabilità alla vaniglia. Sono esplosa di blu e azzurro mentre sprazzi di magenta e giallo scorrevano sanguinari dai pensieri. Soffocare respiri e tienimi stretta. Ho avuto paura d'affrontare da sola. Ho chiesto: "Tienimi". Ho conservato il messaggio in cui chiede di credergli, perchè arriveranno cose belle, come se fosse reale per davvero, come se fosse una promessa che il Tempo manterrà. "Si lavora con la positività", ho detto. Non farò finta che nulla sia accaduto. Tenersi dentro è il peso più grande, così se tu mi tieni a te posso condividerlo, almeno con te.
Mi riservo il diritto di scoppiare in lacrime senza preavviso.
(16,12) Il tizio qualsiasi mi reclamava come si fa dal panettiere in fila. Me, da mangiare e annusare e tenere tra le mani per raccogliere e impreziosire resti.
(16,10) Mi avrebbe dato fastidio, esattamente come avrebbe fatto qualunque altro a proposito di qualunque cosa diversa dal mio pensiero. Sono razzista delle abitudini altrui.
(16,09) Trattengo finali come l’albero con i frutti acerbi.
(12,01) Ricomincio a scrivere con lo stesso attaccamento alle sensazioni.
(11,41) Assistevo, o meglio, volevo assistere, allo stesso spettacolo di teatrini nascosti e voci ingentilite. Riconoscevo il sospetto e l’entusiasmo iniziale. Quando ha chiuso la conversazione ho capito che non avevo capito un cazzo, mi ero solo proiettata un finale per la storia che mi discolpasse. Ragionavo come (like) una stronza, perché forse lo ero davvero. Dal sedile posteriore scrivevo questi pensieri e guardavo avanti, scrivevo senza occhi sul foglio, pensavo che chiudermi in un foglio lo avrebbe innervosito ma non mi sono mai accorta del suo sguardo su di me. Solo ero contenta perché ha sorriso quando sono uscita dalla stanza vestita di viola e arancione, solo ero contenta perché andavamo alla sagra della castagna e salivamo gli scalini del castello medioevale. Tra le chiacchiere iniziava ad escludermi dai suoi progetti come io avevo fatto con lui, solo che io mi stavo nascondendo, lui solo difendendo, si costruiva un’abitudine di futuro senza di me.
Seduti piazzati immobili infreddoliti Tremanti Sul bilico di quell'equilibrista lavapiatti che è stato cestinato Tappezzarne le pareti di frasi e tornare per vedere che Io sono. Io sono oltre il bianco che resta E giro intorno, altro giro, ricomincio di nuovo Incerta, senza punti, solo virgole. Di nuovo cammino senza sapere cosa posso toccare e cosa non Dove prendere e dove buttare E ci avevo messo un anno E ci ho messo un minuto Rivendicando il tempo della non dipendenza. Come il vento che spazza via tutto e cerchi un nome che sia brutto per ricordartene Un nome con un senso d'appartenenza alla storia Dargli un nome per dire che lo conosci, davvero, renderlo tuo E lo conosci, si, perchè viene studiato e diviso in Fasi Hai solo perso il conto e non sai affiancargli un numero. C'è carenza di parole nel cestino della spesa. Vorrei ingoiarlo e lanciarlo insieme. Seduta impazzita immobile infreddolita Tremante e con solo due mani e solo due occhi. Cancella e archivia per non ve
Ieri per la prima volta mi sono dovuta fermare per tornare indietro a metà via perché le ruote della ciclobetta erano completamente a terra. Ieri, dopo un sacco di tempo che neppure mi ricordo quanto, ho pianto per cose legate ai ricordi senza rimpianti, oggi ho la lacrima facile eppure posso dire d’essere contenta per come ho creduto d’imboccare la via giusta.
02,15 Mi ricordo che passavamo le ore al telefono ed io piangevo mentre lui cercava di capire. O si era più sensibili o si aveva bisogno di scossoni più forti Credo siano vere entrambe le cose. Ora mi è rimasto l’entusiasmo iniziale e la disillusione di quando inizio a notare lo sporco sul tavolo. Inizia a pesarmi e non dovrei pensarlo così forte.
01,52 è proprio quando sto con qualcuno che mi sento più sola.
25-08-06    00,19 Mangerò un kraphen al cioccolato. Come le migliori donne risolutrici.
25-08-06         00,18 A me sono le aspettative che mi fregano. Ma mi riportano alla solitudine… Come se mi costringesse a rimettere i piedi per terra… Che poi neanche ci crede che volavo!
01,48 Me ne sono accorta quando ho visto che quelle che scriveva mia madre erano le parole di mio padre.
23-08-06         22,49 Faceva già freddo così… Ci si mettevano anche le aspettative!
04-08-06     03,01 Poi c’era lui, sai, credo sia stata la sia voglia di partire con me a portarlo da un’altra. O forse era per tutte, non lo so, però mi sono fatta una risata quando l’ho saputo e che pena il riavvicinamento estivo! Parlavo col cuore in mano mentre pensava al mio culo!
04-08-06     02,56 Scoprivo cos’era la gelosia senza alcun piacere, ne avrei fatto volentieri a meno. Scoprivo di non saper separare l’irrazionale stretta al cuore dalla razionale fiducia motivata. Scoprivo che era talmente non-motivato da non pensare neppure di dovermi tranquillizzare che tanto era ovvio che tutto fosse normale. Chiedevo nuovamente attenzione. E lì era l’inganno. Avrei voluto tanto far finta di niente, lasciare correre, ma anche quello mi pareva un tranello… Forse più per me stessa che per lui.
04-08-06     02,49 Essere là, nella stessa casa, mi faceva sentire poco ricercata. Ero troppo insicura per la convivenza. Insicura di me e (non) dei sentimenti.
04-08-06         02,39 Lascia citazioni false come mine sul campo degli ascoltatori distratti. Poi non ho parole quando noto certe distrazioni… E intendo proprie dei sentimenti e non delle frasi.
26-07-06         02,00 Io non lo so se tu sei pronto ma non mi interessa e voglio dirti qual è la verità. E ho sognato di prostituirmi e che per voi andava comunque bene.
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Tra qualche giorno me ne andrò a campeggiare nel Salento! Felice Estate a tutti!!!
(01,48) Quella distanza di cui si vantava in quei momenti, qualcuno avrebbe dovuto spiegargli, invece di abbandonarlo, che erano residui di una vecchia cultura che mal funzionavano sulle giovani donne. Lui, tanti anni più di me. Io, la “cosa più bella” che poteva capitargli in questi anni da dimenticare. Sono da apprezzare fra le cose che non riesce ad apprezzare. Non so come spiegare che con me perde i punti di vista e che distraggo.
(01,40) Capire le persone, ascoltarle, che potrebbe voler dire “prendersi cura di”, vorrebbe dire “prendetemi con voi”? NO. Dovrei metterci altre dosi di distacco che spontaneamente non ci metterei? Pare di si. Sono fatta d’acqua e mi richiedono d’argilla.
(01,11) Eccomi alla gabbia… Schiele sembra libero qui dentro tanto che annusa e corre… Io per niente… Penso che la sincerità sia la prima cosa e forse non so bene come gestirla ma inizio a prendere le prime cantonate… Vorrei prendere l’acqua adesso qui sulla panchina, mi schiarirebbe le idee.
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- "Grazie! Se vinciamo ti mando le foto!" - "Se vincete che? Chi siete? Che fate?" - "Campioni del mondo? Hai presente?" ...io che a volte casco dalle nuvole e che pensavo ad un concorso di body-art! E Leo  che mantiene le promesse:    
(03,38) Penso a un mondo solo stanotte… Erano davvero solo due le cose? Parlarne ridimensiona la tristezza… Prego tanto che tu apra gli occhi. Se dico d’esser viva non prestano molta attenzione.
(03,15) Ricordo la scoperta della s-vista e anche della complicità e dell’amicizia. Ho pianto quando mi hanno detto che avrei dovuto portare gli occhiali, la bambina svizzera non avrebbe avuto più motivo di suggerirmi le cose scritte sulla lavagna. “Tornerò”, promesse del cuore dei bimbi. L’ho rivisto dire quest’anno e chissà, magari è vero. La cosa davvero vera è il “Non ti scorderò mai”, sbiadisce la voce negli episodi ma resta sul cuore.
(02,50) “Quell’espressione un po’ così, quell’espressione un po’ cosà” Avrei voluto abbracciarlo per stupore, far capire che una sola considerazione mi aveva colpito, un giapponesismo su di me, prendersi cura di me in parole. Lo dicevo con Lapis ed Ele, basta la gentilezza che mi vien voglia di regalare poesie. Che poi so scrivere come so cantare. Tale e quale. Fatemi canzone e vi porterò le stelle in una favola.
(02,45) Chiedo un guscio e mi prendo una gabbia per rivendicarne la libertà… Buffa, buffa solitudine… Che impressione delimitare i contorni della libertà!
(02,43) Certi volti e certe frasi dovrei poterli mettere in pausa per poter cambiare i punti di vista prima di dare i miei giudizi affrettati.
(02,16) Ho trovato parole di natale. Ho solo un’immagine di sorriso. Ho attrazione per il diverso e fastidio per un altro diverso, so essere razzista dei sentimenti. So farne razzia. Se fossi una viaggiatrice del mondo sarebbe la fine e invece ho viaggiato solo d’amore.
(01,38) Sai che ho avuto sedici anni l’altro ieri ed oggi non so più cosa sono i ventiquattro ma so di averli e non so come guardarmi. Nello specchio gli occhi mi dicono quanto ho riso e quanto ho pianto e forse ho un capello tanto chiaro che mi fa ridere. Porto addosso il meglio di me.
Di fronte al mio palazzo c’è una ragazza che stende i panni sul balcone, ma lo fa con una grazia fresca che credo sia propria della sua età. Mi chiedevo dove andassero a finire certe delicatezze col crescere.
09-07-06         (10,06) Mi fa essere donna. Isterica come una donna.
09-07-06         (10,05) Se è arrabbiato con me voglio esserlo di più.
09-07-06         (02,36) E non dimentico i fili del palazzo e il nascondersi nell’ascensore o tra le macchine per pisciare…
(Vertigini, in un “Mi manchi” di una frase, fatto apposta per non rompersi, fatto apposta per conoscersi, negli angoli, dov’è il senso di una stanza, il posto esatto dove mettersi magari per non perdersi… Vertigini – Cappello a Cilindro) Vertigini in un "Mi manchi" di una frase. E poi? E poi ad un certo punto me lo sono ritrovato davanti, più o meno uguale, più o meno sorridente. E poi? E poi è riandato ed io ho pensato alla diversità ma anche al modo in cui leggo le pagine con la sua voce. E poi? E poi sono andata anch’io, che se resti sull’autobus fino alla fine del percorso ti sorridono credendoti distratta, invece io ripercorrevo solo certi passi. Ed ora? Ed ora rincorro il tempo, oggi mi peserebbero un paio d’ore ma avrei sempre la forza di viverle per un abbraccio solo. Ed ora? Ed ora ho detto: “Sono contenta”, credendoci anche per stare meglio. Ogni volta che mi chiedono come sto dico la verità e rispondo: “Bene”, poi se è il caso aggiungo che sono
Mi ero persa, si… E avevo anche un po’ paura a dirti: “Si, vieni a trovarmi”, non mi sarebbero uscite le parole, lo so…
(sconnessa, ma davvero, in una notte interminabile di qualche notte fa) Dopo mille e mille disegni sto qui col cane e non me lo sarei mai aspettata… “Un nodo nella gola spermi accesi” e “essere nel mondo non del mondo” citazioni e pensi di non essere ma di essere del mondo che c’è attorno e dici “allora di chi sono?” solo del mondo altro che palla al balzo. E purtroppo l’ubriacanza fa perdere il punto di vista.
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Torta di mele rosse e cannella. è durata due giorni!!!
(03,16) Micky sempre più insonne; lasciva, con Schiele sopra al letto; speranzosa, con due gocce di lavanda sul cuscino per rilassarsi; stronza, con sempre più vermi nella testa; sognatrice, con ancora cento stelle da appendere al soffitto; cercatrice, con ore e minuti fatti di pigmenti e di olio; viaggiatrice, con chilometri da condividere veloci. ...e chissà quale ascolti tu e chissà per quanto ancora... Mi mancano un pò quei treni e quel sorriso, ma è stata una settimana un pò dura e le punture di antibiotico difendono da una parte e stroncano un pò dall'altra... domani ne voglio iniziare un'altra come dico io! Da domani mi riprendo tutto, pure le notti! Metto tutto in dei quadri a volte e non vale la pena, per me sarebbe molto più facile farne di quadri, mi darebbe meno pensieri. ... io non sono strana, sono solo un pò stanca. Buon lunedì, buon inizio di settimana! *
Io non sono strana, sono solo un po’ stanca.
08-05-06    (01,27) La Via.
08-05-06    (01,21) Delle volte ho creduto in quel nulla bieco.   Vorrei che fosse felice e vorrei lo stesso per me. Vorrei insegnargli cosa vuol dire sorridere col cuore. Vorrei imparare   (Sto avendo una visione distorta di te, di te che ridi con plastica e che hai aperto l’uscita d’emergenza per mandar via i pensieri, così da darmi un quadro frivolo che non meriti, che non merito, che non mi merito)   a non impegnarmi il tempo vuoto.   Ho visto Cassandra e non riesco a leggere le scritte sul guscio. Rallenta per favore.
08-05-06    (00,57) Dovrei dire chiaramente, riprendere a scrivere, sbloccare di nuovo il flusso di coscienza, senza trattenere che non è neppure conservare per sé ma è solo lasciar correre e non voler ricordare.
08-05-06    (00,56) Oggi ho intrecciato spighe di grano e ho desiderato solo sole per lui.
08-05-06         (00,54) Io, che non so neanche che vuol dire urlare, ma che so chiudermi bene.
29-04-06         (11,08) Io non ho più parole e mi sembra sempre troppo indicativo. “Io non so cos’è la morte, non so che pensare o come dovrei stare o cosa dovrei dire” “Tu hai sempre il tuo mondo” Certo… anche io oggi non ho parole, ho i miei colori, ritrovo Penelope, alzo il volume, non ho più fogli, dico: Ti prego, credimi. Alza il volume. A volte forse parlo troppo piano o troppo velocemente, altre volte invece non si vuole stare a sentire. Mi pare che tutto verta intorno alla comodità. Ma vite intere proprio! C’è ancora un sole azzurro, non riconosco i quadri, non riconosco i Maestri. Quando dico “importante” si sorvola, le parole occupano una bassa percentuale della comunicazione. La voce dentro spinge forte. Costruisco il mio arcobaleno.
Addirittura avevo voglia di tacchi alti. Forse stavo diventando grande.
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(Antony and the Johnsons – Mysteries of love) Era arrivato il momento di spolverare i campanellini colorati e di pettinare le bambole e tutto ciò che avevo mi pareva troppo. Mi sarei scelta un’altra casa pur di non toccare, spogliare, quei muri. Stamattina ho visto tante parole e capito solo dagli occhi. Stamattina ho visto solo parole e capito tanto dagli occhi.
*02,45 Semplice, semplice: ho detto che ultimamente mi pare dia per scontata la mia presenza e mi ha risposto ricordandosi di una volta in cui io avrei dovuto esserci e non c’ero ed è riuscito a cavarsela da solo… No, forse non mi so spiegare…   *02,56 Boh… io a volte piango ancora per come ero… Che poi non tornerei indietro e non farei mai un cambio di vita…   *Scegliere con il cuore è una cosa diversa… Quel signore mi disse che non avevo problemi di salute ma che il mio problema erano i pensieri. Sorridevo imbarazzata e dicendo che era tutto vero, ne avevo a migliaia in corsie troppo strette.   *…che sono stronza perché non dico…
10-04-06         00,21 *Cercavo di salvarmi con l’imperfetto perché non avevo altri mezzi.   *Il presente poi lo prendevo così come arrivava senza desiderare di cogliere nulla, solo ciò che mi si incastrava tra i vestiti.   *Com’è difficile a volte tornare a dormire a casa…   *00,24 A volte proprio non voglio capire e mi si incrociano gli occhi per il troppo concentrarmi. Vuol dire che cerco di guardare cose troppo vicine per perdermi le altre.   *00,26 Credo che con due Ceres e tante paranoie sia normale avere già sonno.   *00,35 …che poi chissà… magari gli dispiaceva vedermi felice… lo so che fin’ora ho sempre voluto felicitarmi e dispiacermi per altri ed è uno dei miei più grandi errori e blocchi. Io così non ce la faccio davvero. Devo usare la difficile razionalità e capire cosa non voglio e cosa voglio. Devo anche usare il cuore e farmi portare. Così non ci riesco.   *Dormo con la candela accesa anche se m
09-04-06         22,59 *Legato, come me del resto, solo che lui non ha colpe.   *Ma non dovrebbe essere una fortuna quella di aver già vissuto la scena? Finiva bene quindi perché dar voce alle paure? Forse perché la paura più grande era l’esser soli?
06-04-06 Gli occhi lucidi addosso e la mano che mi stringeva dentro, silenzio d’imbarazzo e silenzio di non detto. Strano no? Fa piangere anche me. Stringerei anche te…
06-04-06    00,48 Me ne rendevo conto quando stavo a pensare troppo alle parole. Quando non sapevano fiorire da sole. Che c’era altro a cui – a chi – pensare.
16-03-06         00,34 Quel giorno sentirò lo squillo e scenderò velocemente le scale poi in un abbraccio mi perderò in tutti i giorni in cui non c’era. Mi chiederò che fare continuando a stringerlo perché non sfumi via.
(poi ho iniziato a lavorare…) Via Nomentana, aspetto il tram, pomeriggio. Non ho niente da dire. Ad altri. Non ci vedo. Ecco cos’era! Il non ricordo, l’assenza dei ricordi, rapiti da molecole che disconosco e allo stesso tempo desidero e non è il desiderio, l’attrazione verso il nuovo, non è, perché sono scene già viste, già vissute, già rimosse e per questo non sufficienti per colmare l’assenza. Spingerei verso altri limiti, acquisisco limiti.
26-02-06         (18,00) Sempre all’ultimo, così ridotta: Tempo ridotto. Poi tornavo a casa e tiravo un sospiro e ricominciavo a vivere. Non c’è nulla da fare, si respira meglio da soli nel proprio letto. Penso: “Tanto posso farcela”, abituata ad attingere alle ultime risorse. Pedalo prima che arrivi la pioggia, prima di guardare sul fondo la data di scadenza.
"Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il Tempo. Esistono caldendari e orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perchè tutti sappiamo che, talvolta, un'unica ora ci può sembrare un'eternità, e un'altra invece passa in un attimo... dipende da quel che viviamo in quest'ora. Perchè il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore." (Momo - Michael Ende )
(L'Angelo e la Pazienza - Ivano Fossati) Sette ore nel letto in preda ai pensieri velocizzati, non veloci… c’è differenza. Piove, me ne sono accorta tardi, non ho avvisato.   Poi c’è quest’avvisare, diversi segni per una stessa parola, diversi modi d’interpretare, la signora che ci ha chiesto scusa per non averci avvisati prima… Ecco quand’è che le scuse non servono, ti commuovi e le accetti quando ci sono occhi amici che si accorgono di aver sbagliato con te, l’umiltà e il confronto e la considerazione si stagliano contro al tuo rancore o alla tua delusione e puoi commuoverti… puoi… Ma così non c’è confronto, si, l’ammissione di colpa, ma non c’è poi tanta umanità in certe parole (segni) forse perché reputavo più grave il fatto che qua ci stanno tanti occhi ad aspettare una linearità, soprattutto perché qua le cose si pagano, eccheschifo, le scuse non hanno prezzo ma un grande valore e così perdono senso… La sua uma