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Visualizzazione dei post da giugno, 2005
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cluricaun * 2005 - Montegiordano “Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o del mio destino affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi” (F. Pessoa) Altro giro altra corsa e stavolta percorro l’Italia dal centro al sud, dal sud al nord, dal nord a casa. "…del resto, il nomade non è necessariamente chi si muove: ci sono viaggi che si fanno restando immobili, viaggi in intensità…” (Gilles Deleuze)
Parole al caffè (freddo) tra sbiadite memorie di come stavamo – di varrebbe la pena – di trovare soluzioni – In lacrime e risate ammorbidite dal sonno… Comunque s’insinua il pensiero di te.
…ed è come volersi dissetare continuamente, non un capriccio, più un modo di sopravvivere, di vivere sopra ai minuti…
Ma alla fine, mica si può stare tutto il tempo a desiderare un pomeriggio con una nonna che fa incanti con farina, olio, uova… guardare tutto il pomeriggio le piccole fosse lasciate dai polpastrelli, andare ogni tanto a toccare l’impasto crudo che riposa ore ed ore sotto un coperta, aspettare la sera e scoprire che quella pizza è proprio per te, quell’altra è per tuo fratello e l’altra ancora è per nonno. Bisogna iniziare ad adoperarsi da sole e far rivivere quei ricordi negli occhi di qualcun altro.
Sono stata male di un malessere discreto, non si è fatto granchè sentire ma era là visto e non sentito. “Per me non è un problema”, ho detto. Bevo un succo alla pera e rifletto sull’incoerenza. Credo di essermi persa qualcosa anche nel momento esatto in cui mi si chiedeva il motivo di, già da allora ero sdraiata su di un altro divano, non quello dove finiscono le mie storie.
Ricordo la volontà di non voler prendere la macchina fotografica per perdere quegli attimi, ma volerli vivere tutti nel profondo, così non ho ricordi fotografici di Milano, solo sguardi.
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I miei Muffins mai lievitati... Non son cuoca ma mi impegno... (a far pasticci!)
(Roberto Kunstler – Io so) Vorrei avere una settimana consecutiva senza dovermi fermare per mangiare o dormire senza dovermi annoiare per leggere tutto quello che ho lasciato incompiuto e tutto ciò che ho lasciato ad aspettare, vedere film di chi ha provato ad esporsi sul serio, leggere poesie prima dell’alba, sfamarmi d’arte, parlare con chi ha voglia di non riversare sogni ma di versare in bicchieri di plastica solo l’essenza dei legami. Sono stanca, stanchissima, dei vampiri d’energie, stanca di dovermi tirare indietro dopo aver dato tanto, stanca di dover capire che non è vero che tutti meritano e questo non l’ho ancora capito e non per cattiveria ma semplicemente perché non si deve per forza venirsi incontro… penso a quanto tempo perso, al perché ci si incaponisce con le persone andando contro a quello che  il destino ti fa vedere, perché? Probabilmente tu non capisci i loro perché e loro non si chiedono nulla delle tue domande. Egoismo, non narcisismo, ecco… forse è questo. Avere
Un frammento da una lettera per una persona speciale… Tanto per ricordarmi di ieri. …Nella mia scatola, dove nascondo cose luccicanti e colorate ci tengo quelli e altri pensieri e non hai idea di quanto brillino e di quanto facciano bene al cuore, ci conservo le foto degli abbracci dati e i desideri degli abbracci da dare e non sai quanta forza hanno quando li guardo, ho immaginato i nomi sulle pareti della mia scatola e ce ne son tanti che i pensieri racchiudono, lascio che gli odori legati ai ricordi si sfumino negli angoli, la mia scatola è sempre aperta ci entrano ed escono un sacco di immagini e lo specchio sul quale è poggiata riflette la tua immagine da giorni. Nitida e in movimento. Attimi. Altri attimi vorrei, semplicemente. Ma ho paura dell'avidità dell'essere umano, del desiderio di averne ancora, di sapere che c'è qualcosa di incompiuto...
Io non lo so di che parla la gente normale se non di sé. Non saprei dire d’altro, del tempo, del lavoro, degli impegni, dell’occidente… mah… deve essere un mio limite, poi c’è chi se vede un briciolo d’interiorità pensa d’aver trovato l’oro, solo perché non si sa guardare con il cuore l’altro, solo perché si è troppo impegnati ad essere meno se stessi possibile. Abbiamo tanta di quell’interiorità da traboccarne: “Mi sono moltiplicato per sentirmi, per sentirmi ho dovuto sentire tutto, sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi…” (Fernando Pessoa) Non riesco a tenermi per me, per quello ci si sente ridicoli a distanza di tempo per aver riversato il tutto in altre mani, quanto meno si spera sia stato utile anche per l’altro… Ilapis mi ha dato conferma che secondo lei è stato utile, che notava le differenze, io noto piante che crescono rubando acqua e questo mi dispiace. In fondo non facciamo altro che donarci, c’&a
(Sigur Ròs – Leit Af Lifi) L’ingiusto è nel non capire mai da prima che l’entusiasmo passa e che passa sempre, ad ogni nuovo inizio infatti seguirebbe un principio, che è ben diverso dal precipizio. Il solito Arcodamore al quale si anela, l’impossibiltà di completarsi, scoprire le diversità… Inizio a scorgerci anche un certo narcisismo in tutto ciò e spero di sbagliarmi.
Io vorrei avvisare, che sono sempre stata così, che l’entusiasmo ruba i primi attimi e che si catapulta verso il distacco nel giro di poco tempo… due mesi e mezzo avevo calcolato a quattordici anni. Ora sono diventata più costante, bella forza, preferivo il precipizio alle pianure! Così mi sembra di trattenere nella tela senza possibilità d’uscita. Così capisco la farfalla che si posa nei miei attimi e che non si rivela mai completamente, spiega le sue ali e si mostra completamente ma non si ferma mai sulle mie dita, mai, fa bene lei che così può trattenere e dare senza necessità d’imbrigliarsi in reti. Vorrei avvisare che ho una paura friabile d’evolvere e di smettere, di continuo, così finisco per prendere e per perdere, di continuo. Mi sta addomesticando e non so se consapevolmente o meno, ma sto rientrando nel vortice augurandomi buon viaggio.
Mentre tornavo da Milano ho incontrato Schiele, ho capito che era tutto scodinzolante e adorante perché ero tornata alle sue abitudini. Non perché ero a casa.   Chissà se ci arriveranno mai a capire che un animale ha un’anima (come tutte le cose), a certa gente gli sguardi non dicono proprio nulla ed è un vero peccato perché si perdono la vera parte del mondo.
Ho immaginato un volto conosciuto tra quelle foto e mi ha fatto così schifo e mi sembrava così naturale fra gli altri che ho pensato un’altra volta che forse è il caso di telefonare. E un’altra volta ho pensato che non lo farò.
Troppo spesso il lavoro è per chi è pronto a non pensare, ecco perché il poeta e colei che capisce cos’è la lettera emme non lavorano, si nutrono di emozioni e di pensieri e di costruzioni interessanti, altro che orari e preoccupazioni lavorative in cui ti fanno pesare il fatto che gli sei utile e vogliono anche fartelo credere, ma se te ne vai ci sarà semplicemente un altro volenteroso di non pensare che ti sostituirà. Sto pensando a situazioni ben precise, non sto facendo di tutta l’erba un fascio, quindi se ti senti preso in causa o dovresti pensare a come vivi o hai la coda di paglia.
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Voi fate finta di nulla, io mi diverto ad appuntarmi ogni bustina, quella di oggi è una tisana: "Lemon Garden – Gardino dei limoni – Le proprietà rilassanti e carminative della melissa unite alla tonicità del limone." Dalle bustine di thè s’imparano un sacco di cose, con l’altro avevo capito cosa vuol dire “corroborante”,  più tardi scoprirò “carminativo”, anzi, se qualcuno ha voglia di cercarlo sul vocabolario per me... Questa bustina dà inizio alle bustine pre-studio. Lunedì ho un tentativo d’esame. Vi lascio con questo giochino. ”Vogliatevi” bene e fate i bravi!   Dalla mia Magistra :       1 – Commenta questa entry e scriverò qualcosa su di te. 2 – Ti dirò quale canzone/film mi ricordi. 3 – Ti dirò qualcosa che ha senso solo fra me e te. 4 – Ti dirò il primo ricordo che ho di te. 5 – Ti dirò quale animale mi fai venire in mente. 6 – Ti dirò qualcosa che ho sempre sperato o pensato di te. 7 – Poi posta questo gioco nel tuo sp
Del perdere il filo. Oltre alle parole ho perduto il senso del discorso Inteso come fluire di parole mentre studio espressioni e recepisco Neonata d’intenzioni: voglio il ciuccio, voglio il latte, voglio la mamma. Ho perso il senso comune delle parole In vortici di poesia astratta rarefatte sillabe d’inchiostro Nascono approcci che non gradisco più Astrazione del segno. Era. Con un suo senso pratico da spiegare Gli esami a Giugno mi aiutavano a defluire razionalizzare entusiasmare verificare il senso di eidetico-empirico e potevo partire facendo la conta ai sensi di colpa e l’ultima ad uscire ero sempre io, così come la prima a partire. Trovo meraviglia nella febbre intensa di un solo giorno che è arrivata in una sola ora notturna, poi al mattino via: ultima lezione del corso di autodifesa con esamino e vittoria, cena con quelli del corso e discorsi sulla percezione di sé e il conoscere uno con il quale hai sempre fatto esercizi per spezzare le braccia e rivelarsi con la violenza delic
12-06-05    (19,38)   (MilanoRoma) Tutto ciò, naturalmente, al di là del fatto che so per certo di voler in ogni modo dimenticare il non  rispetto.
12-06-05    (19,36)   (MilanoRoma) Occhi diversi da quelli che pensavo d’incontrare, d’intuire, al di là dell’imbarazzo, il tentativo rapido d’ingoiare distanze.
“…e ho fantasia e posso anche volare, la fantasia lo sai ti fa volare, guardastelle, guarda, in questo mare di stelle mi perderò…” (Bulgaro – Guardastelle)
12-06-05    (19,30)   (MilanoRoma) E dalla voce non traspare differenza? Diffidenza? Mi domando come non avvertire tanta materia d’evasione.
12-06-05    (Milano-Roma) La libertà di viaggiare La libertà di dimenticare La libertà di non organizzare La libertà di sbagliare La libertà di sorridere La libertà di ascoltare La sicurezza di avere La sicurezza di sorridere La sicurezza di posarsi su strade dagli occhi vuoti.
12-06-05    (Milano-Roma) E ho visto quanto un sorriso abbellisce e ingentilisce gli occhi.
12-06-05    (18,41)   (Milano-Roma) Così come altre mille sere di note e dei miei soliti stolti sogni sulla poesia della gentilezza e sul perché determinate persone che meriterebbero tutta la luce filtrata dei boschi si ritrovano poi a dover desiderare altro.
12-06-05     (18,40)   (Milano-Roma) E poi Parigi come promessa da non ricordare così come altre idee.
12-06-05    (18,25) (Milano-Roma ) Mi toglie ogni soffio di poesia, a me che ho visto da pochi giorni cos’è l’amore totalitario. Ad una me distante in numero di vicoli che respira strade di campagna e foglie di vite immatura a pochi passi dal mattino.
Poi ci sono quei secondi infiniti in cui aspetti di sapere cosa stai per promettere, non si promette prima di ascoltare cosa si sta promettendo, ma io mi fido e dico “si”. E poi non mi pento.
Ah, poi come mi so mettere nei casini io… pochi altri!!! Tutti insieme e concentrati, li attiro in periodi in cui diversamente mi sarei annoiata, come un hobby temporaneo. Ma che pizza!!!
Si dice che quando ti fischiano le orecchie è xchè qualcuno ti sta pensando… Almeno vorrei sapere chi. Chi ultimamente m tien sempr n cocc!
24-05-05    (03,24) Ho paura che mi possano piacere i suoi castelli, che alimentino i miei, come se ci si dovesse necessariamente innamorare al primo colpo. Quello a cui ero abituata.
21-05-05   (17,21) Mi ricordo di quando mi è stato vicino ed eravamo sul treddodici e capivo nel suo silenzio la comprensione più grande e semplice d’amore. Mi chiedo quante volte nella vita si possa amare così.
19-05-05    (04,39) Certe cose negative poi mi portano a sminuire quelle positive.
18-05-05    (19,11) Se mi hanno detto che sono una donna mascherata da bambina allora dovrei vestirmi in maniera consona ma proprio non mi appartengono certi gingilli, troppa serietà nell’apparenza.
16-04-05    (02,44) Finirei tutti i soldi per una telefonata fuori nazione. Voglio scavalcare muri. Voglio vedere i pancini dei porcospini toccarsi. L’erba voglio non cresce blablabla… Ma il corso di difesa non difende dai ricordi e manchi tantissimo qui! Buonanotte Tu. Non  ho motivo per memorizzare il nuovo numero.