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Visualizzazione dei post da luglio, 2007
Un nuovo caffè per favore. Uno nuovo, l’altro è diventato passato. Da ieri quando rido mi si vede sulla pelle. Da un mese sono cresciuta. Quest’anno è stato segnante. Poi dici – ca lu priet porta li cavzuon – lo stress… Sai qual è la cosa più ironica? L’esperienza mi ha fatta crescere tutta in un balzo così che la stessa esperienza riportata ad oggi la affronterei con l’amore che posso. Guardo i video di Bjork, vorrei farlo tutto il pomeriggio su un divano lunghissimo e con tante persone ma abbastanza da starci comode tutte, voglia di condivisione in collettività. Nel mio immaginario dovrei essere più minuta per essere me, che da grande è più complicato. Voglio un iguana da guardare per un giorno. Marta ha detto che sono sexy, anche questo è lontano da come vedo me, è come dirmi che sono alta, io che mi vorrei bassa.   Mi piacciono i contenitori da cucina con su scritto “caffè”, “orzo”, “sale”, “olio”, ecc…   Diventa serio lontano da m
Mi preparo negli ultimi attimi utili perché perdere tempo è sacrosanto, vorrei lo facessero tutti, non chiedermi a che ora e non dirmi tra quanto che mentre mi sdraio sul letto passano ore di occhi sul soffitto e ciglia impastate di rimmel, l’attimo preciso in cui il corpo si posa sulle lenzuola ed è già ora d’uscire, come potrei privarmene?   Attira le parole come nei film, solo che io non so scandirle, biascico, dice, mi ci nascondo, dico io. Quando sono in macchina con altri abbassano il volume della musica perché non si sente quello che dico. Agli esami i professori si sdraiavano sulla cattedra per sentirmi meglio, uno ha detto che parlavo come se non mi interessasse, al colloquio per interpreti di lingua dei segni l’urlatrice bionda me l’ha chiesto almeno quattro volte di alzare la voce, avrei preferito usare i segni che tanto mi avrebbe capita comunque ma lì serviva la voce, non tiro fuori la voce, chissà a cosa è aggrappata dentro. Ho barattato un corso di canto con uno di lingu
Teramo - Roma, 08/07/07    (18,47) Planare nelle tue paure e perdermi un po’.   (19,12) Scrive solo nella metà del foglio. Dopo l’impaperinamento del rientro mi viene il sorriso del surreale per ciò che sento di portare dentro.   (19,27) C’è un silenzio rispettoso per le montagne barbute del Gran Sasso.
Roma, 26/06/07    (01,07) Sono abbronzata anche se non lo sa nessuno   Fin’ora lo “sfastidiarmi” è servito tanto per farmi guardare dentro (puntualità, cinismo, verità nuda e cruda…sgrunt!) Non ho voglia di scendere dalle nuvole Ma a qualcuno dà fastidio il sognare altrui È inutile che mi lanciate roba per aria! Nel momento in cui mi raggiunge volgo lo sguardo e poi…ops, riscende giù! Il tempo di vederla appena e di sfastidiarmi!   “C’è chi si mette gli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero”
Giulianova – proprio! – spiaggia, 23/06/07    (di un mezzogiorno e qualcosa e di capelli nel vento) Scottatura prevista, sole ore calde, musica a scelta (del lettore emmeppìmille). “Sei diventato un fiore alto e disperato questo è il tuo modo di gridar che vorrei” Basta uno screzio per pensare che il posto ha meno senso (“questo posto è uno schifo! Un vero schifo!” subito dopo che Daniel San ha preso a calci la sua bicicletta!) Io mi anestetizzo nella musica esattamente come facevo con l’alcol. Ho la sindrome da ricco di (al) mare. “Adorami, che sono fragile”
Quasi Giulianova 22/06/07    (18,40) …è che non ho mai conosciuto ancora chi possa fare la giornata del silenzio con me.   Ho pensato, in viaggio, che potrei andare ovunque, sono diventata duttile e non malleabile. “L’autista che ti guida ha una sola mano” (tentativo di disegno) non so neppure come è fatto un volante.
19/04/07    (00,51) Non deve essere nemmeno colpa sua se riesce ad arrivarmi così vicino in due parole, ho voglia di te, è che non mi fido, amara, è che non mi fido di chi sa usare – dosare così bene le parole, forse perché io non l’ho mai fatto così tanto. Nuda con le parole, scoprimi con i suoni, io per parlare muoio nelle mani o al massimo lascio un biglietto, anonimo, nella tasca del cappotto.   O forse sono imbecille?! “Ti da fastidio se la ospito da me?” “No.” Ho davvero detto “no”?!!! Sono imbecille! È solo che mi sono messa nei panni di tutti, è solo che non mi fido né della mia parete femminile né di quella maschile. Non rompo con paranoie poggiate su altre paranoie inutili e motivate solo da me. “Pensi troppo”, mi ha detto un signore che ha il mio cuore. “Sta bene nel corpo, è nella testa che ha dei problemi, i pensieri sono i suoi problemi”, ha detto un signore che ha la mia stima. Dovrei trarne conclusioni Però se ci penso troppo, ecco, la gelos
Giulianova – Roma (forse Aprile) Viaggio pullman delle 18 - Un qualsiasi tratto iniziale. I giorni sono sottolineati solo nei sabati e nelle domeniche E il rumore dell’aria condizionata è l’unico suono della distanza che copro con musica.   Il sabato dopo. Tratto iniziale dell’andata. Non sembro partire per tornare. Ieri ho capito. Sono diventata grande nel momento in cui ho smesso di generare guai. Tu ne sai qualcosa? Che poi non si smette di sentirsi o acrobati o elettricisti Ma sembriamo sempre capire. Disadattati o superiori Ma sembriamo sempre capire. Tuttavia mi sembra di non avere nulla da perdere per cui volo col piatto d’argento sulla testa.   E non avevo paura delle pecore perché ero più istinto di loro.
Annunciaziò annunciaziò: IERI MI SONO ISCRITTA A SCUOLA GUIDA! A 25 anni embè?! Erano anni e anni che andavo ad informarmi per i prezzi che avranno creduto fossi una spia e invece... finalemente l'ho fatto! Attenziò attenziò!
“era bello cadere d'autunno sopra le foglie come le foglie era bello sentirti cantare giù per le scale” E non è colpa mia, sono certe voci che mi inondano di delirio! A mia discolpa dirò che non sono sparita, sono solo più nomade e i miei scritti li sto lasciando alla carta.
Analisi del testo: Voglio – Tre allegri ragazzi morti Voglio respirare come un animale (lo faccio) voglio stare bene come un animale (lo faccio) spero di dormire almeno come un animale (a guardare Schiele, credo di farlo) e riuscirò a giocare come un animale (celo!) voglio rotolare come un animale (mi manca!) ti voglio annusare come un animale (celo!) voglio imparare a stare solo come un animale (mi manca!) guardare in faccia ad ogni pericolo (mi manca!) ma sono un uomo (credo che donna valga lo stesso) e non lo posso fare non sono un animale (no?) respirare (yes), correre (yes), riposare (yes) abbaiare (a volte ululo), continuare a far l'amore (yes) invecchiare (annovero tre capelli bianchi nel crine), morire (me lo segno) ululare (ecco), rotolare (nelle dune salentine l’ho fatto ma non è mia abitudine purtroppo), correre (yes), dormire (yes), respirare (yes), morire (più volte? Me lo risegno!) p.s. Concerto alla Sapienza (Roma), 12 Luglio ore 21,00.