Blocchetto finito disorganizzato




01-08-07   (15,25)
Domani è il compleanno di mia madre e andiamo al mare.

Acquisto un senso nonostante i garbugli.

Oggi mi è venuto a prendere l’autobus ed è stato bello avere tutti i posti a disposizione e farlo aspettare cinque minuti.
Una corsa fuori servizio tutta per me!

 

(pullman, prima fermata – sabato – Roma-Tortoreto)

Disegnavo scale sulle sue mani, sui suoi polsi, non scale di musica, scale vere, quelle su cui Sali e scendi.

Dovrò inventare nuovi simboli per nuove mani.

Nel frattempo ascolto musica popolare e faccio finta di fare quiz.

 

18-08-07 (quasi l’una nella fine di una delle tante attese su una panchina abruzzese)

Vorrei più acidità, “il verde dell’acqua negli occhi per me un’immagine di solitudine”.

Credo che potrei impazzire facilmente con così poca autonomia, mi reimmergerei in solitudini alcoliche, ma vivo anche la grande sfida della socializzazione o dell’imparare ad avere gli stessi occhi verde canale in quel luogo.

Io. Io non ancora trasferita.

Se penso che vado a stare nel concetto di paese che da ragazzina ho profondamente odiato! …

Colgo la sfida con tutto il suo sapore.

Il tempo lo controllo per numero di canzoni nell’emmeppimille.

Mica gioco a caso con le parole!

Chi ha avuto vita facile viene sminuito, chi ne ha viste di cotte e di crude non dovrebbe vantarsi d’aver preso calci nel culo.

Così in meno di un’ora ero quella che non poteva capire ma anche quella che si è scontrata con la vita.

Vallo a capire…









Una cretina quando ho immaginato il mio calcolo astronomico maya affiancato al suo.



E perché, quando facevo la mia prima mostra ed esponevo i miei nudi e tanti pensavano che fossi lesbica?! Ancora devo leggere Orlando di Virginia Wolf per capire il perché del commento di quell'uomo.


























Mi piace essere puntuale, anche se questo mi fa restare spesso solo.







Benjamin Disraeli


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