Io non lo so di che parla la gente normale se non di sé.

Non saprei dire d’altro, del tempo, del lavoro, degli impegni, dell’occidente… mah… deve essere un mio limite, poi c’è chi se vede un briciolo d’interiorità pensa d’aver trovato l’oro, solo perché non si sa guardare con il cuore l’altro, solo perché si è troppo impegnati ad essere meno se stessi possibile.

Abbiamo tanta di quell’interiorità da traboccarne:

“Mi sono moltiplicato per sentirmi,

per sentirmi ho dovuto sentire tutto,

sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi…”

(Fernando Pessoa)

Non riesco a tenermi per me, per quello ci si sente ridicoli a distanza di tempo per aver riversato il tutto in altre mani, quanto meno si spera sia stato utile anche per l’altro…

Ilapis mi ha dato conferma che secondo lei è stato utile, che notava le differenze, io noto piante che crescono rubando acqua e questo mi dispiace.

In fondo non facciamo altro che donarci, c’è chi si vende, chi misura con attenzione, chi traspare, chi si autoelogia (dio, l’autocompiacenza!), chi attende d’essere scoperto, chi un miscuglio di tutto, non c’è niente di giusto o sbagliato, tant’è che io lascio la chiave nella toppa e poi mi lamento di chi entra.

Questo esame comunque mi ha insegnato tanto, davvero, ne parlerei per giorni…
Contenta e indignata insieme per motivi differenti.
Ieri ho scoperto quanta idiozia si cela in alcuni atteggiamenti.

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