(Roberto Kunstler – Io so)
Vorrei avere una settimana consecutiva senza dovermi fermare per mangiare o dormire senza dovermi annoiare per leggere tutto quello che ho lasciato incompiuto e tutto ciò che ho lasciato ad aspettare, vedere film di chi ha provato ad esporsi sul serio, leggere poesie prima dell’alba, sfamarmi d’arte, parlare con chi ha voglia di non riversare sogni ma di versare in bicchieri di plastica solo l’essenza dei legami.
Sono stanca, stanchissima, dei vampiri d’energie, stanca di dovermi tirare indietro dopo aver dato tanto, stanca di dover capire che non è vero che tutti meritano e questo non l’ho ancora capito e non per cattiveria ma semplicemente perché non si deve per forza venirsi incontro… penso a quanto tempo perso, al perché ci si incaponisce con le persone andando contro a quello che il destino ti fa vedere, perché?
Sono stanca, stanchissima, dei vampiri d’energie, stanca di dovermi tirare indietro dopo aver dato tanto, stanca di dover capire che non è vero che tutti meritano e questo non l’ho ancora capito e non per cattiveria ma semplicemente perché non si deve per forza venirsi incontro… penso a quanto tempo perso, al perché ci si incaponisce con le persone andando contro a quello che il destino ti fa vedere, perché?
Probabilmente tu non capisci i loro perché e loro non si chiedono nulla delle tue domande.
Egoismo, non narcisismo, ecco… forse è questo.
Avere l’egoismo di poter dire che non abbiamo niente da insegnarci.
Mi sembra di aver aperto la diga dell’insofferenza e via gli argini e il buffo è che non crolla niente, si bagna appena, vedo il fiume di acqua asciutta e la stizza di chi viene toccato e neppure inondato, del non sapere cos’è la discrezione…
Mi difendo come meglio posso, sarò preventiva, proprio perché stanca, non devo per forza restare. No.
Dall’altra parte c’è l’arte delle parole che mi incanta e fili che mi portano verso nord con il pensiero e non sono ancora in grado di scendere ora che si respira la tensione della partenza.
Mi piace la freschezza delle emozioni, nulla di calcolato, giusto il tempo di dirsi “Ma, forse non dovrei…” e la tenerezza di quel mistero che ti intimorisce e lega insieme, altra diga in volo sulle città, è una vasca piena d’acqua gelatissima ed il freddo non mi fa paura per niente, perché da qui vedo il volo e ascolto il calore dei cuori e mi basta per riscaldare il tutto.
“…So l’attendere e il passare di giorni inconsistenti, conosco l’estasi e la lotta dei miei sensi
E c’è una scala tutta d’oro che arriva fino al cielo, qualcuno che ti parla a cui vuoi credere davvero
Io so ma non so come spiegare allora tutto quello che ho da dire è chiuso dentro una parola
E so che morirò d’amore… Non so domani dove sarò… ”
Vorrei cantarla forte in macchina, ho dovuto contare le persone speciali e non mi piace farne un numero ma mi piace tanto rivederli con i miei occhi mentre trattengo le loro immagini e amo così tanto che non riesco neppure più a ridere di me che mi perdo perché mi appare naturale non guardare dove cammino quando ho vicino quelle voci.
Mi chiamava lei, solo per dirmi che era in stazione e che avrebbe voluto prendere un treno qualsiasi, la ascoltavo io, solo per dirle che sarei andata con lei, stasera propongo Bari… poi vediamo!
La ragazza col cappello invece mi manca così tanto e mi dispiace a volte non saper mischiare sguardi, avere sete solo dei miei e dei suoi, avrei sicuramente modo di averla accanto più tempo superando questa cosa, ritrovare l’intensità a cui lei ha dato un nome.
Nonostante indiscrezioni e invadenza, sono contenta.
Mi chiamava lei, solo per dirmi che era in stazione e che avrebbe voluto prendere un treno qualsiasi, la ascoltavo io, solo per dirle che sarei andata con lei, stasera propongo Bari… poi vediamo!
La ragazza col cappello invece mi manca così tanto e mi dispiace a volte non saper mischiare sguardi, avere sete solo dei miei e dei suoi, avrei sicuramente modo di averla accanto più tempo superando questa cosa, ritrovare l’intensità a cui lei ha dato un nome.
Nonostante indiscrezioni e invadenza, sono contenta.
“Faccio parte di quel tutto e di quel tutto son cornice”
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