Es verdad

Oggi le mie unghie appartengono al ricordo di un vecchio amico, nail è molto più chic, ma comunque sono altre, non le riconosco.

Vado a riempire la mia tazzina di panna montata.

L’umiltà come prima cosa, poi mi è venuto in mente che si rasenta la svalutazione di se stessi,

mi è venuto in mente anche che ritratti in foglie d’oro me li ha fatti solo chi è riuscito veramente a guardarmi negli occhi, dentro gli occhi, dove non mi sono nascosta, che le dipendenze create sono quelle di sei anni a crescere insieme, gli altri sono legami e disequilibri.

Poi c’è la meschinità dell’egoismo del non saper lasciare andare tanto passato, della paura di starsene da soli.

Pensieri come eliche mi portano alla seduzione, voglio saper distinguere l’attrazione dal resto e saper delineare la netta linea, ma ci “frammischio” le emozioni, il sentimentalismo, che non c’entra un tubo, che di sentire ci sarebbero solo le unghie sulla schiena.

Ne deduco, ma l’avevo già fatto, che tutto ciò che mi fa più incazzare di certi discorsi è la verità e mi faccio pena assieme a tutto il branco femminile che ad una domanda vuol sentirsi dire una falsità, per il gioco dell’altro che funziona come specchio, lui mi manda in bestia perché mi dice quelle verità scomode, da tirargli addosso inchiostro esattamente come farei con me.