Again and again and again...
20-12-09 (18,24)
Ripersonalizzata in appena cinque minuti di conversazione.
Ciò che ho perso non è mio quel che resta sono io.
I miei occhi mai più schiavi d’un addio.
(18,32)
Ho una linea nuova sulla mano.
Completamente nuova, deve essere nata dopo il secondo bicchiere di vino alle visciole.
Completamente nuova, deve essere nata dopo il secondo bicchiere di vino alle visciole.
Catene e gioie facili.
Considerazione: il fatto che lui guardi al posto mio.
(in sogno)
Camminavo veloce con la Twingo per togliermi in fretta dalla strada – come al solito – per l’inadeguatezza del controllo del mezzo e degli altri e nel momento in cui correvo e credevo di farcela, sprofondavo in un metro di neve. Chiedevo aiuto e nessuno mi vedeva.
29-03-10 (il rientro in treno)
Io penso che uno la libertà debba essere anche in grado di gestirla e chissà se poi davvero la si vuole o se forse è più comodo starsene ristretti in regole altrui ma almeno sapere già come muoversi.
Parte tutto dal suo: “Io non sono mai stato con una così brava”.
(a me che brava non sono per niente, solo molto rigida)
L’egocentrismo ci fa desiderare d’essere sempre i primi nel cuore e nelle menti degli altri peccando d’un egoismo spregiudicato.
(nel giorno settimanale a me dedicato)
“Ho la batteria scarica”. Colpo.
“Ma puoi chiamarmi quando vuoi”. Questo è un colpo antico.
La diffidenza non mi fa neppure vedere qual è il mittente dietro al messaggio.
Non si fa la conta dei preservativi per non dichiararsi colpevoli, si preferisce contare i giorni e guardare all’amore di se stessi.
Io non so perdonare ma so far finta di dimenticare.
Lavoro di gruppo.
Appoggiata a chi mi sembra più brava, non mi defilo ma la mia proposta cade nelle mille seppure giusta perché non supportata dalla mia sicurezza.
Viernes. Un 23 di un mese d’inverno. Centocelle.
Scusami se sei l’ostaggio-cavia della mia voglia di provare ad essere vera e per il mio riscatto di verità.
02-07-10 (in treno, direzione Jesi)
Quando si è così poco autentici perché in qualche modo troppo ancorati a quel che si è stati… cosa può rimanere di persistente nell’altro?
05-07-10 (treno del rientro a casa)
“Moriresti per una causa in cui credi?”
A me la morte non fa paura, quindi credo di si, ma non tanto per l’ideale della causa, quanto per il mio poco attaccamento a questa vita, meravigliosa, tanto meravigliosa da offrirti l’opportunità di poter morire per una causa.
.. molte delle tue idee rispecchiano le mie.. Piacere HopeYouLike.. felice di leggerti..
RispondiEliminasono passati veramente molti anni... dopo 5 anni ho ripreso in mano il blog... chissà se ti ricordi di me..
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