14-11-05 (15,59)

Non è questione di cosa si crede di meritare o meno, è che uno si aspetterebbe che…
E già qui parte l’errore, però senza farmi aspettative, posso dirlo che così non mi va bene?

A parte la maturità del capire che ci si sta credendo da soli e che la magia è finita, si è trasformata in qualcosa che dovrà ridimensionarsi (spero), o sparire (in tal caso che rabbia il non aver capito!), credo si tratti più che altro di rispetto, che nel sentirmi non rispettata inizio ad inquinare il tutto con voci rancorose e indispettite e per chi vive sui mezzi pubblici tutto sto traffico di pensieri non vale la pena.

Qualcuno mi diceva che le donne cercano sempre di uscirne pulite, posso dire adesso che è vero, che però non so se sia più giusta la cura o la fuga.

So che non credevo di aver bisogno di questo, che ero una che non si inquietava mai e che ora sto là a rimuriginare facendo male solo a me, che non vale la pena né starci a ripensare da sola ma neppure stare a vomitare su altri parole che non aiuterebbero comunque.

Non si fanno le cose per vedersele tornare indietro o per sentirsi dire “bravi”, che “brava” posso dirmelo anche da sola.

Ma se non fa male non vale? NO, il valore ha un altro significato e vive in un altro concetto.

Commenti

  1. per farsi dire bravo/a no..

    ma che ci sia la consapevolezza di quanto si faccia..questo si..credo..

    vale per me..


    ciao

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  2. lo credo anche per me, non so se tanto autocontrollo abbia leso la spontaneità ma viste le conseguenze direi di no: ho amato.

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