(11,41)
Assistevo, o meglio, volevo assistere, allo stesso spettacolo di teatrini nascosti e voci ingentilite.

Riconoscevo il sospetto e l’entusiasmo iniziale.

Quando ha chiuso la conversazione ho capito che non avevo capito un cazzo, mi ero solo proiettata un finale per la storia che mi discolpasse.

Ragionavo come (like) una stronza, perché forse lo ero davvero.

Dal sedile posteriore scrivevo questi pensieri e guardavo avanti, scrivevo senza occhi sul foglio, pensavo che chiudermi in un foglio lo avrebbe innervosito ma non mi sono mai accorta del suo sguardo su di me.

Solo ero contenta perché ha sorriso quando sono uscita dalla stanza vestita di viola e arancione, solo ero contenta perché andavamo alla sagra della castagna e salivamo gli scalini del castello medioevale.

Tra le chiacchiere iniziava ad escludermi dai suoi progetti come io avevo fatto con lui, solo che io mi stavo nascondendo, lui solo difendendo, si costruiva un’abitudine di futuro senza di me.

Commenti

  1. la vittoria delle sconfitte membra suonava la carica

    ..


    ( dove può il sogno )




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  2. ...la celeberrima fase 4!

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