Camminavo e mi faceva ridere che cantassero altri parole scritte da me.

Il guinzaglio era teso e non me ne lamentavo, volevo solo nessuno.

Nessuno con cui parlare ed un maglione gigante in cui rannicchiarmi dalla panchina

Magia d’autunno.

Poi il solito imperativo-domanda.

Mi porti dove non ci sono?

Senza conseguenza alcuna

Ma incomprensibile.

Riformulo: mi porti dove non fa freddo?

Che a casa c’è vuoto e fuori troppa aria da pulire.

Aspettative me ne facevo nolente e le spostavo con il piumino

Mio nonno mi aveva insegnato a togliere la polvere

Io toglievo le abitudini ma non consideravo la forza di gravità.

Commenti

  1. il "solito" stile...

    un saluto..

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  2. volevo solo nessuno. ma c'eri.

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  3. bellissima la frase finale :)

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  4. Sento mie queste tue parole... "Camminavo e mi faceva ridere che cantassero altri parole scritte da me.

    Il guinzaglio era teso e non me ne lamentavo, volevo solo nessuno.

    Nessuno con cui parlare ed un maglione gigante in cui rannicchiarmi dalla panchina"

    Un abbraccio forte... Buon inizio di settimana!!!!

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  5. Cluri! Il web è piccolo eh!

    Bellissimo blog, complimenteeees


    Un bacino ***

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  6. ricapito qui, e mi ritrovo e ricommento,perchè il pezzo mi piace proprio..

    salut

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  7. il mondo è piccolinissimo allora!!!

    e meno male!

    sorrisi a profusione!!! :)*

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