Camminavo e mi faceva ridere che cantassero altri parole scritte da me.
Il guinzaglio era teso e non me ne lamentavo, volevo solo nessuno.
Nessuno con cui parlare ed un maglione gigante in cui rannicchiarmi dalla panchina
Magia d’autunno.
Poi il solito imperativo-domanda.
Mi porti dove non ci sono?
Senza conseguenza alcuna
Ma incomprensibile.
Riformulo: mi porti dove non fa freddo?
Che a casa c’è vuoto e fuori troppa aria da pulire.
Aspettative me ne facevo nolente e le spostavo con il piumino
Mio nonno mi aveva insegnato a togliere la polvere
Io toglievo le abitudini ma non consideravo la forza di gravità.
il "solito" stile...
RispondiEliminaun saluto..
volevo solo nessuno. ma c'eri.
RispondiEliminabellissima la frase finale :)
RispondiEliminaSento mie queste tue parole... "Camminavo e mi faceva ridere che cantassero altri parole scritte da me.
RispondiEliminaIl guinzaglio era teso e non me ne lamentavo, volevo solo nessuno.
Nessuno con cui parlare ed un maglione gigante in cui rannicchiarmi dalla panchina"
Un abbraccio forte... Buon inizio di settimana!!!!
ciao clu!
RispondiEliminaCluri! Il web è piccolo eh!
RispondiEliminaBellissimo blog, complimenteeees
Un bacino ***
ricapito qui, e mi ritrovo e ricommento,perchè il pezzo mi piace proprio..
RispondiEliminasalut
il "solito" grazie =)
RispondiEliminail mondo è piccolinissimo allora!!!
RispondiEliminae meno male!
sorrisi a profusione!!! :)*