In una notte da pub, mi assopiscono parole in un discorso atono con mille parentesi sempre aperte e sempre correttamente richiuse, mica come in un biglietto di cinema!
Io richiudo sempre tutto nella vita pratica che non potrei sopportare una parentesi non chiusa o un flacone di bagnoschiuma aperto, poi nella mia stanza e nella mia testa prima di chiudere qualcosa mi ci vogliono altre vite, gli errori, eccoli là, pronti ad apparire finchè non saprò non farli tornare, non è l’ultima parola quella che conta, è come si evolve il discorso, dunque certe situazioni non dovrebbero proprio ripresentarsi.
Lui che tanto la vita và e che leileilei ma alla fine lui non prende una posizione, che noi possiamo intravederla da come gli sorridono gli occhi raccontando come è iniziata la loro storia, dico quel che penso ma posso parlare solo in base alle mie esperienze, è così che si fa, no? Ci si immedesima, si giustifica, si contesta, si parla così, no?
Lei è là fuori, sconosciuta e disperata di fine di un amore e di alcol, perché la tengo per mano?
Per quale dannata presunzione credo di poterle essere di conforto se oltretutto non ricorderà nulla il giorno dopo? Persino il cane era diffidente!
Ripenso alla giornata del silenzio che… così dovrebbe essere, tutti in silenzio!
Io domani deciderò il giorno e la proclamerò in silenzio!
Ci penso mentre ha smesso di piovere, mentre bevo un infuso rosso di ibisco, mentre scopro di indossare il pigiama di mio padre e di essere incantevole, mentre so che c’è un po’ di ordine da fare qui dentro… Qui, dentro.
"Per quale dannata presunzione credo di poterle essere di conforto se oltretutto non ricorderà nulla il giorno dopo?"
RispondiElimina...per il semplice motivo che, sentivi di farlo... sufficente non credi?
...e il giorno dopo, quello prima, cosa vuoi che importi?
...che c'è sempre tempo di pensare al dopo ma, ora?
ci pensavo ieri, sotto l'albero, sotto la pioggia, con schiele incerto nel parco bagnato...
RispondiEliminami sà che io non riesco a considerarlo come si dovrebbe il dopo, che forse meriterebbe qualche pensiero in più...
è per l'ora che farei il gioco del silenzio, poi il lettorino emmeppìttrè mi aiuta dato che lui il gioco del silenzio l'ha già iniziato.
...come se usassi parole per coprire, per non pensare... non lo so, dovrei pensarci sù... :)
...ma al "dopo" ci pensi quando diventa "ora"... non prima e non dopo...
RispondiElimina...figuriamoci poi "durante"...