(PGR - E montagne fi...

(PGR - E montagne fin quante ne vuoi)
Non mi pare un gioco nuovo, eppure, proviamo a rispolverare il libretto delle regole.
Tu piombi nel mio equilibrio con accuse specifiche ma senza peso
Una leggerezza che basta per consumare la stabilità creata
Io respingo le accuse e frastornata dalle parole cerco di difendermi
Muro invalicabile, continuiamo a dire "è bianco!", "no! è nero!"
Ah, incredibili le sfumature che non si vogliono cogliere.
Alla fine chi cede? Io vorrei far notare che chi cede solitamente è il più ragionevole, "Oh, devo dire che vedo tutto bianco? Ma certo! Allora, che sia bianco!"
Ah, l'insoddisfazione di non poter arrivare allo scontro.
Più forte di me, come un misto fra luce per falena e angolo per coniglio, come per paura di non poter essere.
Così vorrei capire quale divertimento, quale sfogo in tutto questo, sento tutte le sue insoddisfazioni, vorrei solo esser certa che il suo riversarle in me possa alleggerire il suo carico, perchè in tal caso, che si giochi pure questo scontro incompiuto che si chiude in mutismo e che si chiuderà con il mio prossimo sorriso.
è questo che cerco o l'esatto contrario? Non devo aver avuto il complesso di Elettra. Semmai quello di Edipo.

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