Chiusa dentro.
Serrande abbassate, stereo acceso e alto il volume, Vinicio da due giorni.
Ho chiesto “Ma da quand’è che è diventato Ottobre?”, da tre giorni… già.
Piove costantemente ed è il primo giorno malinconico d’autunno.
Il primo giorno in cui manca un treno e mancano dita intrecciate.
Dovrei fare una chiacchierata con me, una di quelle in cui usavo la carta per sembrare meno pazza.
Vorrei le mani su una tazza fumante e soffiarci sopra, come quando soffi su di me e sorridi ma non mi raffreddi.
Cioccolata calda chiusa in una tazza chiusa in una stanza chiusa in una casa e libera dal tempo.
Con l’entusiasmo che mi porta via, l’entusiasmo che ammirava e che temeva perché voleva legarmi a sé nell’immaginario di vita perfetta e di ragazza perfetta, ruggivano le mie ali, fremevo ai canti.
Le ho viste le api appena uscite dall’alveare con le ali appena scoperte, appena spiegate, unodduettrè e frrrrrrrrrrr si muovono velocissime, ferme sul posto, le ali ad asciugare sbattono velocissimamente, poi ad un certo punto consapevoli d’essere api si alzavano in volo come se l’avessero sempre fatto.
che belle le giornate malinconiche d'autunno, non trovi?
RispondiEliminapiù belle quelle di sole... anche in autunno, si...
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