(02,28)BR(Subsonic...

(02,28)
(Subsonica - L'errore)
Strano... le coincidenze vogliono che con quest'anno si chiuda anche il "diario cartaceo", iniziato nell'autunno del millenovecentonovantotto, il quaderno più grande che abbia mai avuto, non avrei mai pensato di poterlo finire senza annoiarmi... non penso li facciano neppure più quaderni con così tante pagine, eppure piccoli, da mettere nello zaino, da lasciare sul comodino a prendere polvere per qualche mese, da riprendere senza che si sentano trascurati.
Volevo fare un brindisi con babbonatale, ma, siccome sta tardando ad arrivare, alzo il bicchiere e non potendo guardare negli occhi il signorbarbabianca, guardo nel vuoto, poso il bicchiere sul comodino, senza lasciarlo (tecnica alla Cesko), lo rialzo e bevo il primo sorso. Accendo la luce piccola, più intima, fioca, basta per poter scrivere, basta per poter ricordare...
(E` forse la prima volta che è così reale e gelido
non puoi più riavvolgere il tempo)
Ed io mi ricordo, mi ricordo di quando bevevamo per inadeguatezza, per le nostre paure, per divertirci... e in quei divertimenti nascondevamo le insicurezze più grandi che tornavano con prepotenza assieme al mal di testa del mattino, restano nella memoria alcuni episodi divertenti, ma non era un periodo felice, non lo si può negare. Il divano era pronto per le mie due stelline ubriache, mi domando solo ora come mai non ci abbiamo dormito mai in tre su quel divano, me ne andavo sempre nella mia stanza a dormire, credo che affondare nel mio letto mi facesse ricordare chi ero davvero, se ci provassimo ora non sarebbe così clandestino il rientro alle sei del mattino, con l'abbaiare del mio piccolo Schiele, già, perchè il silenzio, il sussurrare, il non accendere le luci faceva parte dei nostri rientri.
C'è sempre un tempo per ogni cosa.
E noi rientravamo a casa sempre tutte e tre insieme. Chi di noi si tolse gli stivali scendendo dal primo autobus del mattino non me lo ricordo, ma mi ricordo la fiducia, la complicità, la frivolezza nei gesti. Gli sguardi seri. Gli sguardi stanchi. Le complicità facili, le maschere smascherate e quelle nuove, da costruire e modellare insieme per farci più forza. Le paure esposte, ognuna a caratterizzare il viso dell'altra. Scambi di vestiti. Scambi di baci.
Poi, per qualche energia vio-lenta, ma costante, le tre stelle si sono allontanate, ed io, dalla mia, avvolta da uno strato nebuloso di sogni, continuo a ricordare...
Mi ricordo di quando ho creduto che i motivi fossero diversi, sono una persona schiva in fondo, lo so, ma provo sempre ad espormi finchè non mi ritrovo con l'aver dato per poi andar via, perchè satura di quello che mi danno gli altri, perchè stanca di vedere i limiti valicati fra il dare e il sentirsi prendere.
Così al mattino non potevo ingoiare nulla di liquido senza provare un senso di nausea, vedevo oggetti sparsi per la stanza che dovevano aiutarmi a rimettere insieme i vuoti di memoria, bevi per dimenticare, ma dimentichi lo zaino in macchina, bevi per affogare i dispiaceri e ti dispiaci dell'aver esaurito in una sera tutte le tue possibilità affogandole in un pub, e, tutto quello a cui non avresti voluto pensare è là che ti chiede solo di essere superato, risolto, con una mente solida, ferma, stabile, anche se un pò ammaccata, e soprattutto da sola. Alle tre del pomeriggio limoni macerati da mesi ti guardano cambiando aspetto e sede, liquido giallo in un bicchiere di plastica che butterai di nascosto.
(neanche più il tempo di renderti conto che sei solo e a fondo
solo uno schianto più acuto nel cuore)
E poi i sorrisi intorno, i sorrisi quasi compiaciuti come se stessi percorrendo la strada giusta, oppure i giudizi nascosti dalla compassione... dio! avrei voluto davvero che qualcuno mi desse uno schiaffo, qualcosa di fisico perchè le parole servivano a poco se edulcorate da apparenti approvazioni.
Ma in fondo non era un vero e proprio tendere la mano il mio, e in fondo di mani ne ho anche viste, è che in quei momenti nessuna è la sua, tutto qui!
Diamoci tregua nel ricordare che poi si ha l'impressione che tutto sia stato sbagliato, prima che tutto diventi rimozione mi fermo, domandandomi quanto sia cambiato dallo scorso anno, se cambia ancora tutto senza ritegno...
(perso non più contatto più niente, se tutto cambia in un istante
in guardia e costantemente, fuori controllo
perso non più certezze più niente, il vuoto accorcia le distanze
in fuga e costantemente, pronto allo scontro)
... se ci si può svegliare sapendo che prima o poi si sparisce tutto per non aver fatto, per non aver detto.
Babbonachele (alla Tim Burton) non è arrivato ancora, adesso ho sonno, poso il bicchiere vuoto, lo so, non si brinda da soli, non si brinda con l'acqua, ma per stanotte è meglio così...

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

LQP

...