...intorno al '68/'69 avevo cercato di fare dei lavori con la Rank Xerox.
Ce n'era uno meraviglioso intitolato Autoritratto.
Era composto di dodici fogli in fotocopia: io avevo messo la faccia sulla fotocopiatrice e - autoritratto è una parola di dodici lettere - volevo cercare di comunicare con una macchina che vede ma non sente.
Così rispolverai un ricordo infantile, scolastico: l'alfabeto muto. E avevo fatto i dodici ritratti di me stesso mentre con le dita segnavo le varie lettere: A-U-T-O-R-I-T-R-A-T-T-O...
E a quei tempi le Rank Xerox non riuscivano ancora a produrre fotograficamente delle informazioni visive che non fossero tipografiche. Sembra una cosa da pionieri, no? io allora mi sono lasciato crescere la barba per due giorni, creando così una retinatura
naturale, perchè mette in risalto i dati dell'espressione in una strana maniera, gli occhi diventano stranamente cinesi.
Tutto questo avveniva a Torino nel '69, andavo nello showroom della Rank Xerox e pagavo le mie cento lire a copia, capisci?

(Alighiero Boetti - Intervista - 1991)

Commenti

  1. quelli erano bei tempi.

    ultimamaente sto facendo foto solo più con la mia nikkomat del 69. bianco nero.

    alla faccia della digitalizzazione delle idee.. e delle anime..

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  2. ecco, mandamene qualcuna bella che adoro vedere foto e poi la tua anima è indigitalizzabile, quindi mi fido! :)

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