E se potessi con tutta la forza che saprei...
Non ero così, "io non sono così" te lo ricordi mentre lo dicevo e mi rabbuiavo?
Poi hai capito che non avevo tutte le mie energie...
Adesso cerco, cerco, cerco e ci giro attorno, come se il trovare potesse recar danno o sconvolgimento.
Lei mi caccerebbe via al secondo tentativo, io aspetto sempre me stessa prima di entrare nel gruppo.
Se potessi forzare i ricordi, distorcere le voci...
Ho frasi da recitare e un biglietto lasciapassare, il bagaglio dei saluti, il castello degli incerti.
Spari nell'aria, saprai che il mio cane si nasconde sotto al letto, lo porto via nella folla e non ci sarà certezza per lui, quale angolo sceglierà?
Non mi importa nulla dello scoccare della mezzanotte dello stare in un determinato posto o con determinate persone, lui ha paura, io sto con lui.
Non ci sono alternative.
Se potessi, se riuscissi a farti sentire tutto quello che vedo mi sentirei allora di aver fatto tutto, ma tu hai me, hai me relegata nelle tue idee e aprire gli occhi sembra richiedere sforzi disumani.
Anche alla luna che passa veloce dietro alla collina mentre il motorino va... io cerco altri occhi e trovo altri nodi, quand'è successo che mi son persa nel garbuglio delle fughe e delle buone intenzioni?
Mi aveva scritto un biglietto dicendo di non far del male...
Me lo ricordo tutte le volte che mi infilo i guanti e penso al freddo in velocità o quando affondo il cucchiano nel miele a lenire la gola... che colpa ne aveva?
Erano questi i gradini dove eri caduta?
Non sono mai caduta.
Oggi faccio la guardarobiera (nera e al suo romanzo rosa che sfoglia senza posa al saluto riverente...) e penso al peggio, ma anche alla virtù che sta nel mezzo.
"per ora non so dove altro andare..."

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