A te un lustro della mia vita ma che sarà se sarà...
Giunge l'anniversario dell'aria natalizia, senza danze.
Mi pareva di aver riordinato le idee e la stanza sei anni fa.
"Niente da cambiare" mi pareva di aver capito bene.
Ieri ho scoperto che esistono anche lucine non ad intermittenza.
L'albero dalle luci morte apprezzerebbe, ma anche il muro della mia stanza.
Restano solo 363 giorni di tempo per capire che strada prendere e nel mentre non si resta al lato.
Sapevo che avrei proseguito il corso di meditazione da sola ma avrei preferito una verità ad una variante.
Sai, c'è chi varcando la soglia di casa mia pensa di potermi portar via, dai, dopo l'Accademia me ne vado via, dammi un sì.
Risposta sbagliata. Un viaggio senza. Senza valigia, senza di te.
Ha esaminato tachicardia, a me fa sorridere che il mio cuore faccia quel che vuole e che io debba sottostare ad emozioni scandite da un tempo che batte e fa lo stesso suono dei mattoni che cadevano l'anno scorso. Tum. Tum. Tum.
Solo più veloce, solo con inconstanza.
Certezze. Ne avevo qui da qualche parte, le ho incartate per bene.
"Ciao babbonatale..." ha detto quel bimbo mentre lo fotografavo e sapeva dire solo quello perchè la meraviglia e lo stupore nei suoi tre anni di parole gli avevano concesso solo un ciao babbonatale e degli occhi sgranati. Dio che meraviglia!
Che li fotografo a fare questi bimbi? Loro hanno emozioni che non si imprimono su pixel.
© cluricaun 2004
LQP
16-07-10 (18 e qualcosa, Villa Gordiani, Io & Schiele) (Sulla setta) Pensavo a Loredana, al “Pronto, puoi aiutarmi?” e al “…non importa aspetterò mercoledì…impazzirò da sola!” e alle lacrime negli occhi, al credere di poter, realmente, impazzire, al di là dei modi di dire. Ci sono dei meccanismi psicologici che un Maestro dovrebbe poter prevedere, non ci vuole molto… una volta che ti sei “messa nelle mani” di un Maestro, perché così ti è stato insegnato, ad affidarti completamente, a fare ciò che lui ti suggerisce, ti accenna, ti induce a fare direttamente, lui sa perfettamente – perché è il tuo Maestro – che tu farai o che tu non farai ciò che lui ti dirà di fare, sempre nel nome di una libertà individuale e di un rapporto personale con il Maestro e del segreto che va mantenuto in quella stanza. La libertà di cui ampiamente si parla, dov’è? Nella scelta – libera – di farsi manipolare? Nella dipendenza psicologica? O nel potersene andare? Allora, grazie Alfre...
"ma avrei preferito una verità ad una variante."
RispondiEliminaanche io tante volte... quant'é vera questa frase... e quanto é piena di poesia. ti abbraccio forte.
grazie mille per il bel commento che mi hai lasciato...
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