18-01-05    02,29
Mi ha prestato un libro e dentro trovo i sedici anni divenuti adolescenza (un bianco adolescenza) con una malinconia che soffia su di noi.
Piangevo mentre ascoltavo la canzone che aveva creato e dentro c’eravamo noi nello specchio e io non piangevo e tu cercavi parole.
Piangevo sempre nei nostri incontri.
Perché lui era di nuovo là… con me… di nuovo mio… il mio rimedio e il mio dolore… non più mio…
“Che stupidi…”, ha detto, “in fondo è passato un anno!”
…In superficie forse, in fondo no…

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