Le fiabe, le fiabe, dimmi tu, da una storia illustrata, matite e chine, capo chino su pastelli da voltare, in un violino una viola da innaffiare, da una strada la mia luna liquida che affoga in un tombino, e giù sette sfere d’acqua a rotolare per la salita che solida resiste ai giochi di luce continua degli specchi stanchi fra le corde degli unicorni. Volta la pagina come volta la carta e oplà niente vita cittadina, di nuovo capo chino su pastelli da voltare da riempire, edulcorare.
Mondo di sogni monopurezza.

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